mercoledì 22 luglio 2009

Tre anni per il pirata della strada ubriaco, lo sdegno di Calgani


Il responsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Episodi come questo ci lasciano solo il desiderio di una giustizia che resta la vera latitante di questo Paese”



ROMA - Sono trentasei i mesi inflitti al romeno che a Roma, il 7 febbraio scorso, mentre era ubriaco alla guida di un auto rubata, uccise un ragazzo di 37 anni guidando contromano sulla via Prenestina senza neanche fermarsi a prestare soccorso. Le polemiche divampate dopo la sentenza non si placano per una condanna che sembra non dare il giusto rilievo ad azioni che andrebbero punite in modo più deciso e severo. Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti, ha dichiarato sconcertato: “Rimango sconvolto come cittadino ed ho la stessa reazione che hanno la maggior parte di noi, una sorta di senso di rabbia ed impotenza di fronte all'impunità costante che si rileva di fronte a dei reati come gli omicidi. Qui c'è un problema di fondo sulle applicazioni della legge, ma soprattutto sugli escamotage legislativi".
Non è la prima volta che l’Italia dei Diritti si schiera in modo deciso contro coloro che, ubriachi alla guida, sono causa di incidenti stradali e di vittime innocenti. Il movimento guidato da Antonello de Pierro da anni si batte per pene più severe per coloro che causano migliaia di morti sulle strade proponendo: la revoca definitiva della patente e l’arresto immediato per chi viene trovato al di sopra dei tassi alcolemici consentiti per legge alla guida di un’autovettura e l’accusa di omicidio volontario per chi, ubriaco alla guida, causa incidenti stradali. Queste pene andrebbero però accompagnate a un aumento dei livelli di alcolemia consentiti e da controlli che accerterebbero il reale pericolo del conducente fermato.
“Esprimo a nome di noi tutti, la più sentita solidarietà alla famiglia di Marco - conclude Calgani - augurandomi che tragedie come questa smettano di ripetersi sulle strade del nostro Paese".

Nessun commento:

Posta un commento