La vice responsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Rifiuto incomprensibile, per una donna non è mai una decisione presa alla leggera”
Roma - Lascia sgomenti la notizia - apparsa su La Repubblica - del farmacista romano che si è rifiutato di dare la pillola del giorno dopo, regolarmente prescritta dal medico, a una donna che ne aveva bisogno e che si è dovuta rivolgere così ai carabinieri per denunciare il farmacista. Aspra la critica della vice responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti Anna Manfredi: “Commentare un articolo del genere senza alzare i toni, soprattutto per una donna, è assai difficile. Purtroppo essere donna, si sa, è ruolo molto duro: diritti parificati sulla carta e inesistenti all’atto pratico. Essere donna significa anche avere a che fare con persone che ricoprono ruoli quali medici, farmacisti - come in questo caso - che si arrogano il diritto di giudicare cosa si fa e cosa è peccato”. Prosegue indignata l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Per una donna scegliere di abortire o usare più semplicemente la cosiddetta pillola del giorno dopo, non è mai una decisione presa a cuor leggero: dietro vi è sempre un motivo che né Chiesa, né medici, né zelanti farmacisti obiettori di coscienza possono permettersi giudicare”. La Manfredi sottolinea la carenza di assistenza come uno dei motivi che possono portare a decisioni tanto sofferte e conclude: “La mia personalissima e sicuramente discutibile opinione è che ogni donna ha il sacrosanto diritto di decidere per se stessa e per la vita che porta in grembo anche perché in Italia non ci sono supporti di nessun genere per donne single che decidono di mettere al mondo figli. Questo rifiuto alla signora nel suo diritto ad ottenere la ‘pillola del giorno dopo’ per me è incomprensibile tanto quanto l’ostilità della chiesa cattolica contro l’uso dei profilattici”.
Roma - Lascia sgomenti la notizia - apparsa su La Repubblica - del farmacista romano che si è rifiutato di dare la pillola del giorno dopo, regolarmente prescritta dal medico, a una donna che ne aveva bisogno e che si è dovuta rivolgere così ai carabinieri per denunciare il farmacista. Aspra la critica della vice responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti Anna Manfredi: “Commentare un articolo del genere senza alzare i toni, soprattutto per una donna, è assai difficile. Purtroppo essere donna, si sa, è ruolo molto duro: diritti parificati sulla carta e inesistenti all’atto pratico. Essere donna significa anche avere a che fare con persone che ricoprono ruoli quali medici, farmacisti - come in questo caso - che si arrogano il diritto di giudicare cosa si fa e cosa è peccato”. Prosegue indignata l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Per una donna scegliere di abortire o usare più semplicemente la cosiddetta pillola del giorno dopo, non è mai una decisione presa a cuor leggero: dietro vi è sempre un motivo che né Chiesa, né medici, né zelanti farmacisti obiettori di coscienza possono permettersi giudicare”. La Manfredi sottolinea la carenza di assistenza come uno dei motivi che possono portare a decisioni tanto sofferte e conclude: “La mia personalissima e sicuramente discutibile opinione è che ogni donna ha il sacrosanto diritto di decidere per se stessa e per la vita che porta in grembo anche perché in Italia non ci sono supporti di nessun genere per donne single che decidono di mettere al mondo figli. Questo rifiuto alla signora nel suo diritto ad ottenere la ‘pillola del giorno dopo’ per me è incomprensibile tanto quanto l’ostilità della chiesa cattolica contro l’uso dei profilattici”.
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