Il responsabile capitolino dell’Italia dei Diritti: “Spero che ci sia trasparenza di accesso ai finanziamenti per tutti quei negozi che rappresentano ed esaltano la nostra tradizione”
Roma – “La tradizione e la storia vanno tutelate. Confido nella trasparenza di accesso ai finanziamenti”. Questo il monito di Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti, nel commentare l’annuncio del Campidoglio di finanziare quei negozi e quelle attività artigianali, 140 in tutto, il cui valore storico è stato istituzionalmente riconosciuto. “Le botteghe storiche - spiega l’esponente romano del movimento fondato da Antonello De Pierro - sono la caratterizzazione di una vita, di un percorso, di un quartiere e sinceramente, a parte la facciata, non riesco a riscontrare la differenza tra un longevo esercizio del centro storico e uno di Centocelle o della Garbatella. Tutti vanno salvaguardati e tutelati. A mio parere - conclude Calgani - non solo le botteghe del centro storico, ma anche quelle di altri prestigiosi quartieri della Capitale rappresentano la dedizione al lavoro e appartengono alla tradizione della nostra città, seppur con una vetrina diversa, ma non per questo con una diversa possibilità di accesso ai fondi comunali”.
Roma – “La tradizione e la storia vanno tutelate. Confido nella trasparenza di accesso ai finanziamenti”. Questo il monito di Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti, nel commentare l’annuncio del Campidoglio di finanziare quei negozi e quelle attività artigianali, 140 in tutto, il cui valore storico è stato istituzionalmente riconosciuto. “Le botteghe storiche - spiega l’esponente romano del movimento fondato da Antonello De Pierro - sono la caratterizzazione di una vita, di un percorso, di un quartiere e sinceramente, a parte la facciata, non riesco a riscontrare la differenza tra un longevo esercizio del centro storico e uno di Centocelle o della Garbatella. Tutti vanno salvaguardati e tutelati. A mio parere - conclude Calgani - non solo le botteghe del centro storico, ma anche quelle di altri prestigiosi quartieri della Capitale rappresentano la dedizione al lavoro e appartengono alla tradizione della nostra città, seppur con una vetrina diversa, ma non per questo con una diversa possibilità di accesso ai fondi comunali”.
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