giovedì 12 maggio 2011

Calgani su striscione di protesta sul monumento del bersagliere per emergenza abitativa


Il responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: "Ogni persona ha un diritto imprescindibile che è quello di vivere in un stato di dignità”

Roma, – "Ogni persona ha un diritto imprescindibile che è quello di vivere in un stato di dignità nel corso della sua vita. Avere un tetto sopra la testa è un elemento determinante affinché ciò avvenga”.
È con queste parole di giustizia che Alessandro Calgani, Responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, interviene sulla questione relativa alla protesta inerente l’emergenza abitativa messa in atto, attraverso l’utilizzo di uno striscione affisso sul monumento del bersagliere a Porta Pia, da due attivisti dei movimenti di lotta per la casa di Roma.
“Non è la prima volta che lo dico e lo ribadirò – prosegue Calgani –, che si necessita di una rivisitazione globale dei sistemi di assegnazione che ridurrebbero notevolmente episodi di malessere ed intemperanze di chi rivendica un diritto. La vendita, ma spesso svendita del patrimonio immobiliare degli enti per ottenere effimeri pareggi di bilancio, costituisce l'anticamera del declino degli stessi”.
Intanto altri manifestanti hanno occupato un’ala del Ministero delle Infrastrutture e hanno provocato un blocco del traffico su via Nomentana. Chiedono che venga convocato un tavolo Governo – Regione - Comune per discutere sulla questione degli sfratti, sul trattamento degli inquilini degli enti previdenziali e su un piano straordinario di contrasto all'emergenza casa a Roma.
“La liquidità necessaria – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, si può ottenere attraverso un’ottimizzazione di costi ed investimenti con un concorrente snellimento burocratico, ma per questo oltre alla competenza serve la voglia di farlo. Vendere un immobile ora non costituisce una programmazione e spesso costringe a scelte davvero difficili ed inappropriate nell'allontanamento degli occupanti. Le eccezioni ci sono, ma raramente se ne riscontrano nel contesto romano".

giovedì 5 maggio 2011

Due ragazzi gay condannati a Roma per effusioni, l’opinione della Sassone


La Vice Responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti :“Se sono stati condannati per un semplice bacio, si tratta di una decisione abnorme e ingiustificata”

Roma, – È scattata la condanna a due mesi di reclusione per i due ragazzi omosessuali, Michele F. e Roberto L., accusati di atti osceni in luogo pubblico, per la precisione nei pressi del Colosseo. Il fatto risale al 2007. La coppia gay dovrà inoltre corrispondere una multa di 2.280 euro.

“Se i ragazzi sono stati condannati per un semplice bacio si tratta di una decisione abnorme e ingiustificata – asserisce Antonella Sassone, Vice Responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti -, se invece sono stati condannati per un rapporto orale in un luogo pubblico, in quel caso non è una condanna contro due omosessuali ma la pedissequa applicazione della legge”.

La Procura riferisce che i due furono sorpresi durante un rapporto orale, la difesa risponde che si trattava di un semplice bacio in quanto uno dei due imputati era fisicamente impossibilitato, in seguito a un intervento chirurgico, a compiere l’atto sessuale. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha reso nota la decisione di ricorrere in appello.

“Prima di lasciarsi andare a semplicistiche accuse – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, è necessario attendere le motivazioni della sentenza, e in ogni caso ci sarà un secondo grado di giudizio che darà alle parti la possibilità di portare all’attenzione dei magistrati tutti gli elementi trascurati in primo grado”.

mercoledì 4 maggio 2011

Italia dei Diritti denuncia mancata raccolta rifiuti nel IX municipio


Alessandro Calgani responsabile romano del movimento: “Urge un intervento immediato. L'errore più grande sarebbe che i cittadini si abituassero all'incuria e ai cassonetti stracolmi del dopo festa”

Roma, – Sono giunte numerose segnalazioni all’Italia dei Diritti da parte dei cittadini del IX municipio che, dal primo maggio, aspettano che venga effettuata la raccolta della nettezza urbana, ma questo di fatto non succede. Qualche operatore ecologico provvede allo sgombero dei rifiuti ammassati fuori dai cassonetti, ma quelli all’interno marciscono da giorni. Scarseggiano inoltre i mezzi AMA, qualcuno ha sollevato l’ipotesi di uno sciopero del personale.
“La situazione rifiuti su Roma – analizza Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti –, in questi giorni è davvero critica in vastissime zone e credo che siano già tardivi i provvedimenti che potranno essere intrapresi dall'amministrazione. Esiste peraltro un sentore di sciopero mascherato interno ai dipendenti dell'AMA stessa. Urge un intervento immediato, ho personalmente notato situazioni davvero critiche in zone quali Centocelle, Collatino e Colle degli Abeti. L'errore più grande sarebbe che i cittadini si abituassero all'incuria e ai cassonetti stracolmi del dopo festa”.
Un camionista AMA, ha spiegato che è in corso una protesta politica e ha pure sottolineato che, se la situazione non cambia, l’immondizia aumenterà sempre di più. I soldi versati per la TARSU dovrebbero essere utilizzati per migliorare la qualità del servizio, ma ad oggi questo non avviene.
“A Napoli tutto è iniziato così – , conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – sarei curioso di rivedere in questi giorni, in giro per le strade romane, i manifesti con Manuela Arcuri sorridente a dire che Roma è una città pulita. Massimo rispetto per la Arcuri, minimo per chi la politica la sfrutta solo mediaticamente”.