martedì 18 gennaio 2011
A Roma scuole senza insegnanti di sostegno, Girlando preoccupato
Il viceresponsabile capitolino dell’Italia dei Diritti : “Occorre un intervento immediato e deciso delle istituzioni comunali di Roma. Le figure degli insegnanti di sostegno rivestono grande importanza nell’istruzione”
Roma– A Roma, numerosi bambini diversamente abili sono stati lasciati senza insegnanti di sostegno. Una mamma disperata ha denunciato la situazione ad un quotidiano, facendo emergere il doloso problema dalla mancanza di personale scolastico che assiste i piccoli portatori di handicap.
“Occorre un intervento immediato e deciso delle istituzioni comunali di Roma - commenta Giuliano Girlando, viceresponsabile capitolino dell’Italia dei Diritti -, in primis del sindaco Gianni Alemanno, chiedendo che rispetti gli impegni presi in campagna elettorale quando dimostrava interesse per le questioni sociali, per le vicende relative ai diritti dei disabili. È delle istituzioni il compito di garantire tutela alle famiglie e il rispetto dei diritti collettivi”.
Parte del personale Aec, che da anni ricopre questo fondamentale ruolo, cambiando mansione ha lasciato privi circa 200 bambini degli assistenti. Commissioni e municipi si sono attivati con diversa velocità per sopperire alle carenze non giungendo tuttavia ad una soluzione completa.
“Questo deve essere un impegno che riguarda non solo il comune di Roma e l’amministrazione Alemanno, bensì tutti i municipi e le loro mini-giunte. Le figure degli insegnanti di sostegno rivestono grande importanza nell’istruzione, garantiscono attraverso la loro presenza il carattere pubblico dell’insegnamento, eliminando le disuguaglianze sociali e gli ostacoli che impediscono alle persone diversamente abili di potersi garantire un livello di formazione, tutelata dalle istituzione del paese e dalla Costituzione.”
Il silenzio di Achille Lollo sul rogo di Primavalle indigna Girlando
Il viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti : “Lollo rispetti il lavoro della magistratura e la storia di Roma. Lasci stare le menzogne.”
Roma – Sono passati quasi 38 anni dalla tragica morte di Virgilio e Stefano Mattei, 6 da quando è stato riaperto il caso. Notizia di oggi il silenzio di Achille Lollo davanti ai magistrati della Procura di Roma. L’ex militante di Potere Operaio fu condannato a 18 anni di reclusione per l’incendio di matrice politica che uccise i Mattei ma ne scontò appena 2 di carcere preventivo, fuggendo dopo la condanna in appello.
“Achille Lollo rispetti il lavoro della magistratura e la storia di Roma – interviene Giuliano Girlando viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti - . Lasci stare le menzogne. Il Pm Luca Tescaroli è noto per la sua partecipazione ad inchieste importanti svolte in passato, ricordiamo quella della stragi di Capaci, e ha sicuramente svolto un ruolo importante nella riapertura del caso del rogo di Primavalle. Considerando che gli anni di piombo e le stragi in Italia rappresentano un quadro tragico per questo paese, abbiamo il dovere e il compito di sostenere il lavoro dei magistrati per ricostruire una verità non solo storica ma giudiziaria.”
Una vicenda che merita chiarezza per la quale nessun colpevole pare avere pagato davvero.
“Chiediamo alla magistratura – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - di continuare questo lavoro e fare in modo che Achille Lollo non lasci nuovamente questo paese come ha fatto in passato e , come lui, altri latitanti che si sono macchiati in Italia di crimini legati al terrorismo. Chiedendo allo stesso Lollo – chiosa Girlando - rispetto per i familiari delle vittime del rogo di Primavalle”.
lunedì 17 gennaio 2011
Vigili omettono controlli su saldi a Roma, interviene l’Italia dei Diritti
Sul posto si è recata Antonella Sassone, viceresponsabile romana del movimento, che ha dichiarato turbata: “Se chi è preposto a garantire l’applicazione delle normative si mostra ‘elastico’ nell’interpretazione della legge, ci saranno conseguenze molto gravi”
Roma - Il giorno 6 gennaio è arrivata presso l’ufficio centrale del movimento Italia dei Diritti una segnalazione riguardante un’irregolarità verificatasi presso un esercizio commerciale di Via Candia, nel XVII Municipio romano.
Nel giorno d’apertura ufficiale della stagione dei saldi nella Capitale, il negozio in questione non mostrava i cartellini con i prezzi ribassati. La viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti Antonella Sassone si è recata sul posto e, appurata l’anomalia, ha contattato la Polizia Municipale. La pattuglia dei vigili urbani è arrivata tempestivamente, ma i due agenti non hanno voluto proseguire con i controlli dovuti, rifiutandosi inizialmente di acquisire la denuncia che la Sassone aveva deciso di proporre, visto l’inadempimento del loro dovere istituzionale, e che, dopo tanta insistenza, è riuscita a presentare.
Dunque, nonostante le diverse soluzioni proposte e le ripetute sollecitazioni dell’esponente del movimento, gli agenti si sono allontanati dal luogo, senza effettuare alcun controllo presso l’attività commerciale.
“L’applicazione della normativa, in qualsiasi contesto, è presupposto minimo perché si possa parlare di legalità - evidenzia la Sassone -. Se ciò non accade e se coloro che sarebbero naturalmente preposti a garantirne l’applicazione si mostrano ‘elastici’, per usare un eufemismo, nell’interpretazione della legge con la conseguenza che non si traccia un confine certo tra ciò che si può fare e ciò che non si deve fare, ci saranno conseguenze molto gravi.
La prima di queste è la percezione del concetto di legge come un orpello da eludere a proprio piacimento, quindi la mancata responsabilizzazione dei cittadini verso comportamenti che devono ricevere una sanzione”.
“Siamo arrivati ad un livello di barbarie e di inciviltà per cui è tutto lecito, tutto consentito e tutto normale - afferma con fermezza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -. È il segno del baratro morale in cui è sprofondato questo Paese. È per questa ragione che rivolgo un appello a tutti i cittadini, ed in particolare a chi oltre ad un dovere civico svolge anche un lavoro il cui fine è la tutela della collettività, a dare con intransigenza, lealtà verso questo Paese e decoro per la propria dignità, un esempio di cittadinanza responsabile”.
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