martedì 14 dicembre 2010

De Pierro, responsabilità politica scontri Roma è di Silvio Berlusconi


Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Prendiamo fermamente le distanze dai facinorosi che hanno generato violenza diretta, ma quanto successo deve far riflettere attentamente”


Roma – “In base a ciò che è accaduto oggi a Roma, prendiamo fermamente le distanze dai facinorosi che hanno generato violenza diretta e sosteniamo, invece, chi ha manifestato pacificamente e democraticamente il proprio dissenso al governo Berlusconi”. Così si esprime Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, in merito ai tafferugli che hanno sconvolto la Capitale, immediatamente dopo il voto di fiducia incassato dal governo.

“Quanto successo deve far riflettere attentamente - continua De Pierro -, poiché oggi la violenza è stata generata da frange di delinquenti scalmanati. Purtroppo, però, anche i più pacifici, quando vengono schiacciati e calpestati da soprusi e prevaricazioni, possono lasciarsi andare a una pericolosa deriva insurrezionista”.
Il centro di Roma è stato blindato sin da questa mattina, quando per le strade si sono riversati migliaia di manifestanti tra universitari, studenti medi, Fiom e comitati dell’Aquila che hanno proceduto in maniera del tutto pacifica. Dopo il sì al governo, però, le cose sono radicalmente mutate. I black bloc e i militanti dei centri sociali, prima hanno attaccato la polizia nel tentativo di arrivare vicino al Parlamento e, successivamente, hanno devastato le zone di via del Corso e di piazza del Popolo.

“In ogni caso - ribadisce il leader dell’Italia dei Diritti -, riteniamo che tutti i disordini che si sono verificati sono stati generati da una rabbia recondita che ha covato in deprecabili soggetti con naturale predisposizione all’esagitazione, frutto di una politica arrogante e spregiudicata nei confronti degli strati più deboli del tessuto sociale. Quindi, è inutile nascondere che la responsabilità politica cade chiaramente su Silvio Berlusconi il quale, giunto ormai al capolinea della sua parabola istituzionale, è auspicabile che faccia le valige e abbandoni il proscenio politico ridotto a un ridicolo teatrino con lo stesso presidente del Consiglio a fare da capocomico”.
Senza mezzi termini De Pierro procede nella sua critica al premier: “Un Berlusconi che ha svilito il ruolo democratico del Parlamento e che ha legiferato in virtù dei suoi interessi e per difendersi dai processi che lo vedono coinvolto, non esitando, a tali scopi, ad agire per decretazione urgente e abusando la questione di fiducia. Un Berlusconi che ha fatto del Parlamento un ufficio per ratificare quanto da lui già deciso. In oltre due anni, il premier ha legiferato solo ad personam o per difendere gli interessi di pochi, determinando per il resto una preoccupante situazione di stallo che paralizza ogni attività da dover svolgere per il bene del Paese. Come se non bastasse, e qui la responsabilità politica degli incidenti di oggi a Roma acquista maggior rilevanza, il presidente del Consiglio ha favorito l’esaltazione e l’esasperazione del populismo leghista dando vigore alla voce di una fazione politica fanatica e violenta”.

Quest’oggi anche i più scettici si sono arresi ed hanno preso coscienza che Berlusconi potrà continuare il suo mandato, sebbene alla Camera egli abbia vinto con un margine risicatissimo. “La fiducia odierna che il premier ha ‘ottenuto’ si regge su una piattaforma di cartapesta che renderà ancora più marcata la paralisi in cui agonizza la Nazione e l’esecutivo, a questo punto, potrebbe rinominarsi Razzi-Scillipoti”.

De Pierro conclude così il suo intervento: “La mia solidarietà personale va alle forze dell’ordine che sono state costrette a fronteggiare una violenza inaudita per fare da scudo a un governo che in un Paese normale non avrebbe dovuto mai esistere e che, ironia della sorte, proprio verso i tutori dell’ordine ha legiferato in maniera iniqua, costringendo gli operatori di polizia ad affrontare i problemi legati alla sicurezza con lapalissiana scarsità di mezzi, rappresentando un esecutivo che, a nostro avviso, non merita di essere rappresentato”.

Soldà commenta perplessità di Thorne su libertà di stampa italiana


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La preoccupazione degli Usa ribadisce una brutta realtà che il governo non esita a confermare”

Roma – “Da questo scoop di WikiLeaks si evince che anche la diplomazia americana era preoccupata dell’atteggiamento del governo italiano che mirava e mira ad oscurare la democrazia e la libertà d’informazione”. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, appare per nulla sorpreso del commento, divulgato da WikiLeaks, dell’ambasciatore Usa a Roma David Thorne relativamente al decreto Romani.

Secondo il delegato statunitense, la norma, che il governo italiano voleva approvare tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, avrebbe dato la possibilità all’Agcom di bloccare qualsiasi contenuto in rete di siti stranieri e avrebbe favorito Mediaset nei confronti dei suoi competitor, Sky in primis. “Ciò che si contesta a Berlusconi è il suo modo di governare - ribadisce Soldà -, volto a favorire se stesso e a bloccare le libertà fondamentali dei cittadini: quella di partecipazione attiva nella politica e la libertà di manifestazione del pensiero, come lo stesso tentativo del decreto Romani conferma”.

Nel cablogramma del 3 febbraio 2010 Thorne sosteneva che la norma avrebbe potuto rappresentare un precedente per Paesi come la Cina, che l’avrebbero copiata ed utilizzata per giustificare i propri attacchi contro la libertà di espressione. L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude il suo intervento dichiarando: “Sebbene quel decreto non sia stato poi attuato, resta il tentativo losco del governo volto, ancora una volta, a manovrare l’informazione nazionale”.

lunedì 13 dicembre 2010

Eterni lavori in corso all’Eur, Soldà preoccupato


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti : “I cittadini fanno bene ad allarmarsi capisco il loro stato d’animo”

Roma – Le uniche nuvole che ad oggi emergono dai cantieri dell’Eur sono quelle di fumo. Il quartiere romano attende tra malumori e speranze che si concretizzino le opere da tempo annunciate: il parcheggio da 2200 posti, l’interramento della Cristoforo Colombo ancora in fase di studio e su tutte la “Nuvola”, nucleo per i convegni ideato dell’architetto Massimiliano Fuksas.

“Siamo di fronte alla solita vicenda all’italiana, nello specifico alla romana – interviene Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti- , è inspiegabile che si possa pensare ad un grande centro congressi all’ Eur quando non si elabora e non si studia un progetto unitario che preveda anche la creazione di parcheggi. Le cose devono andare per forza congiunte, vivere nella sinergia, nella progettualità di evoluzione dello stato d’avanzamento lavori.”

Iniziata tra il 2007 e il 2008, non terminata nei 36 mesi promessi, l’opera di Fuksas, si augura il sindaco Gianni Alemanno, potrebbe vedere la luce solo nel 2013, va molto peggio per l’interramento della Colombo attualmente in fase di finanziamento. Resta invece in attesa di collocazione, dopo la bocciatura della zona Marconi, la progettazione del parcheggio per oltre 2000 veicoli, indispensabile nel prossimo futuro, viste le iniziative che coinvolgeranno il quartiere di Roma Sud.

“I cittadini fanno bene ad allarmarsi - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - capisco il loro stato d’animo, sono preoccupati dal caos che si verificherebbe nell’ipotesi venga costruita unicamente la ‘Nuvola’ di Fuksas e che i parcheggi vengano realizzati in ritardo o addirittura non fatti. La condizione degli abitanti della zona è ulteriormente aggravata perché tra le altre iniziative scellerate dell’amministrazione c’è quella dello svolgimento della formula 1 sempre in quella porzione di città che è l’Eur. Sono situazioni queste – prosegue Soldà - che non mettono serenità, la politica deve invece cercare di rassicurare, dare degli obiettivi, delle progettualità , il tutto però sempre attraverso la condivisione e la partecipazione dei cittadini, i quali, in questo frangente – chiosa - ,vivono con tanti dubbi e perplessità che non li fanno star tranquilli e hanno ragione”.

giovedì 9 dicembre 2010

Soldà attacca la “Parentopoli” romana


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “È in questo modo che il centrodestra sta dimostrando come intende dare risposte ai cittadini e ai giovani in cerca di occupazione”

Roma – “Non si tratta di casi sporadici. Ciò che è venuto fuori in quest’ultimo periodo rientra in un sistema di intrighi e di clientelismo messo a regime da un centrodestra che ha evidenziato il suo modo di gestire il potere”. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, si esprime senza mezzi termini sugli scandali che stanno travolgendo nelle ultime settimane il sindaco Alemanno e la sua Giunta.

Subito dopo la vicenda Atac, l’inquilino del Campidoglio è chiamato a rispondere sulle strane coincidenze legate alle ultime assunzioni dell’Ama, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma. Infatti, a partire dal 2008, questa ditta ha assunto un migliaio di persone, tra cui numerosi parenti di stretti collaboratori del primo cittadino della Capitale. “In oltre due anni di gestione di queste aziende da parte della Giunta comunale - sottolinea Soldà -, è risultato più che evidente lo straripamento di potere dei massimi vertici delle municipalizzate che in questo modo hanno dimostrato un’enorme arroganza e senso di impunità”.

Critico l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro che conclude dichiarando: “Con questi atteggiamenti il centrodestra ha mostrato chiaramente in che modo intende dare risposte ai cittadini ed in particolar modo ai giovani in cerca di occupazione. Se non si cambierà rotta, non ci si meravigli dell’aumento della disaffezione da parte di questi ultimi nei confronti della politica”.