La responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga un tale disagio ai residenti . Bisognerebbe importare modelli virtuosi di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”
Roma- A Roma nel IV municipio, zona Montesacro, l’Ama ha sostituito i classici contenitori verdi per i rifiuti indifferenziati con i vecchi cassonetti blu per il multimateriale e cassonetti bianchi per la carta . Infatti, i residenti di Sacco Pastore e Conca d’Oro hanno protestato raccogliendo le firme per chiedere al Comune di riportare i bidoni verdi nel quartiere. Sulla spiacevole situazione è intervenuta Federica Menciotti, responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “Nel IV Municipio faremo appello anche alle Associazione dei Consumatori per promuovere congiuntamente all’ Italia dei Diritti la raccolta delle firme, per dare voce ai cittadini che chiedono all’AMA di sospendere la nuova raccolta che va contro il buon senso, rendendo improponibile specie per anziani e disabili inseguire i punti mobili di raccolta differenziata, per non parlare dei camioncini che si fermano a orari e in vie prestabilite e per quelle famiglie dove entrambi i coniugi lavorano”.
A peggiorare il contesto di incuria generale è il cumulo di sacchetti dell’indifferenziata lasciati per strada, i quali emanano cattivi odori e lasciano una situazione di grave sporcizia per il quartiere capitolino. “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga un tale disagio ai residenti del IV municipio – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , anziché, secondo il semplice buon senso, importare modelli virtuosi di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”.
lunedì 18 ottobre 2010
martedì 12 ottobre 2010
Soldà contro la strage di alberi secolari avviata dal Comune di Roma
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi”
Roma – “Un fatto gravissimo”, così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta l’abbattimento di decine di alberi avviato negli ultimi mesi dal Comune di Roma. Ultimo caso è quello avvenuto in estate ai danni di 15 pini secolari nell’area del Forte Portuense, un polmone verde che a luglio è stato raso al suolo sull’esempio di ciò che è avvenuto in molti quartieri della Capitale. Due anni fa, in piazza della Madonna di Loreto, le ruspe avevano sradicato altri alberi secolari per fare spazio ai sondaggi archeologici necessari alla costruzione della nuova metropolitana; poi fu la volta di via Panama e pochi mesi fa sono stati rasi al suolo gli alberi di viale Tor di Quinto e i pini di largo Corrado Ricci. In una città asfissiata dallo smog, dunque, le poche aree verdi rimaste sono messe in grande pericolo. “Ciò che per tanti anni è cresciuto di pochi centimetri alla volta – continua Soldà –, viene abbattuto senza scrupolo. Le essenze arboree sono orgoglio della città, dacché ne hanno accompagnato la crescita. Se esistono criteri oggettivi per i quali alcuni alberi possono intralciare in qualche modo, l’abbattimento dovrebbe essere proprio l’ultima spiaggia. L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi. La cosa più grave – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è che ciò che non venga ripiantato ciò che viene abbattuto. Questo è inaccettabile”.
Etichette:
Antonello De Pierro,
Italia dei Diritti,
Roberto Soldà
giovedì 7 ottobre 2010
Denuncia dei falsi elettorali di Formigoni, il richiamo all’ordine di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Se le accuse saranno verificate verranno svelate mistificazioni di una gravità inaudita”
Roma, 7 ottobre 2010 – Lo scorso martedì si è tenuta a Milano una conferenza stampa del consigliere regionale Marco Cappato volta a denunciare l’esistenza di circa 2000 firme, raccolte per la presentazione del listino di Formigoni alle ultime elezioni regionali, erano state raccolte prima della riunione programmatica tra i vertici del Pdl tenutasi ad Arcore il 23 febbraio quindi su fogli in bianco. Emergerebbe inoltre l’esistenza di molteplici moduli di raccolta che portano firme che sembrerebbero artefatte dalla stessa mano. Se queste evidenze venissero acclarate la legittimità della nomina dell’attuale Governatore lombardo traballerebbe.
“La raccolta delle firme, che siano per un listino elettorale o per un referendum – ricorda il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – deve essere corredata da un effettivo e corretto ufficio di verificatori. Non abbiamo sicuramente di chi fa imbrogli, millantando e utilizzando strumentalmente la buona fede dei cittadini, loro elettori e non”.
Attesa per queste ore la pronta smentita e tornata di querele tra il Governatore e Cappato, anche se tuttavia, come esplicita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L’accertamento di questa denuncia porterebbe allo svelamento di fatti di una gravità inaudita in quanto si andrebbe a ledere il rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Mi auguro che ciò non sia vero – conclude Soldà – che sia il frutto di errori e di incomprensioni, ma se così non fosse, avanti tutta!”.
Roma, 7 ottobre 2010 – Lo scorso martedì si è tenuta a Milano una conferenza stampa del consigliere regionale Marco Cappato volta a denunciare l’esistenza di circa 2000 firme, raccolte per la presentazione del listino di Formigoni alle ultime elezioni regionali, erano state raccolte prima della riunione programmatica tra i vertici del Pdl tenutasi ad Arcore il 23 febbraio quindi su fogli in bianco. Emergerebbe inoltre l’esistenza di molteplici moduli di raccolta che portano firme che sembrerebbero artefatte dalla stessa mano. Se queste evidenze venissero acclarate la legittimità della nomina dell’attuale Governatore lombardo traballerebbe.
“La raccolta delle firme, che siano per un listino elettorale o per un referendum – ricorda il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – deve essere corredata da un effettivo e corretto ufficio di verificatori. Non abbiamo sicuramente di chi fa imbrogli, millantando e utilizzando strumentalmente la buona fede dei cittadini, loro elettori e non”.
Attesa per queste ore la pronta smentita e tornata di querele tra il Governatore e Cappato, anche se tuttavia, come esplicita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L’accertamento di questa denuncia porterebbe allo svelamento di fatti di una gravità inaudita in quanto si andrebbe a ledere il rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Mi auguro che ciò non sia vero – conclude Soldà – che sia il frutto di errori e di incomprensioni, ma se così non fosse, avanti tutta!”.
mercoledì 6 ottobre 2010
Disagi per i lavori alla stazione Termini di Roma, Soldà critica i responsabili
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”
Roma – Nei sotterranei della stazione Termini vige il disordine più totale a causa dei lavori di ammodernamento delle uscite della metropolitana sulle linee A e B. A margine di un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” sulla qualità delle stazioni della metropolitana di Roma, è emersa un immagine pressoché poco edificante della Capitale: infatti campeggiano scale, rampe, strettoie e tornelli mal funzionanti, i quali ostacolano il libero movimento dei passeggeri. In merito al degrado che non sembra arrestarsi, ha espresso un parere Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti. “C’è una corresponsabilità di chi gestisce i lavori in questione, iniziati ad aprile e non ancora terminati. La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”.
Alla pessima situazione perpetrata ai danni dei viaggiatori, si aggiunge la cartellonistica scritta quasi esclusivamente in italiano e arrivati ai tornelli, la traversia più difficile: scampare alla strettoia dei cantieri, i quali intralciano pesantemente il passaggio degli utenti e riducono lo spazio nella stazione. “I viaggiatori hanno il diritto di protestare e non è la priva volta che si viene a conoscenza di tali disagi - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, e nel momento in cui si attuano dei lavori come questi è indispensabile tenere conto delle difficoltà oggettive e logistiche dei passeggeri”.
Roma – Nei sotterranei della stazione Termini vige il disordine più totale a causa dei lavori di ammodernamento delle uscite della metropolitana sulle linee A e B. A margine di un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” sulla qualità delle stazioni della metropolitana di Roma, è emersa un immagine pressoché poco edificante della Capitale: infatti campeggiano scale, rampe, strettoie e tornelli mal funzionanti, i quali ostacolano il libero movimento dei passeggeri. In merito al degrado che non sembra arrestarsi, ha espresso un parere Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti. “C’è una corresponsabilità di chi gestisce i lavori in questione, iniziati ad aprile e non ancora terminati. La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”.
Alla pessima situazione perpetrata ai danni dei viaggiatori, si aggiunge la cartellonistica scritta quasi esclusivamente in italiano e arrivati ai tornelli, la traversia più difficile: scampare alla strettoia dei cantieri, i quali intralciano pesantemente il passaggio degli utenti e riducono lo spazio nella stazione. “I viaggiatori hanno il diritto di protestare e non è la priva volta che si viene a conoscenza di tali disagi - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, e nel momento in cui si attuano dei lavori come questi è indispensabile tenere conto delle difficoltà oggettive e logistiche dei passeggeri”.
Etichette:
Italia dei Diritti,
Roberto Soldà
Iscriviti a:
Post (Atom)