lunedì 27 settembre 2010

Pedaggio sul Gra di Roma, Italia dei Diritti annuncia battaglia


Il presidente del movimento Antonello De Pierro: “Organizzeremo clamorose manifestazioni di protesta a partire da un numero infinito di incatenamenti lungo il raccordo anulare”


“Noi dell’Italia dei Diritti non possiamo stare certo a guardare quello che è l’ennesimo ‘scippo’ alle tasche dei cittadini, visto che sia il nostro dna, sia la nostra ragione sociale, sono rivolti a salvaguardare i diritti in particolar modo delle fasce più deboli”. Con queste parole il presidente del movimento nazionale Antonello De Pierro dichiara guerra aperta all’idea avanzata dall’Anas circa l’istituzione del pedaggio elettronico sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sul tratto stradale che collega la Capitale con Fiumicino. “Siamo sbigottiti e scandalizzati – continua De Pierro – di fronte al progetto dell’Anas che, sfruttando perfettamente un assist legislativo fornito su un piatto d’argento dall’ultima finanziaria del governo Berlusconi, sta per introdurre un tale, ignobile, balzello. Non abbiamo mai creduto, neanche per un secondo, all’attendibilità dell’opposizione di Renata Polverini al provvedimento, né ai proclami di Gianni Alemanno che, annunciando azioni plateali come quella di sfondare con la propria auto un casello che non si capisce nemmeno quale sia, dacché si parla di videopedaggi, sta cercando di riconquistare qualche briciola della credibilità persa fortemente per strada nel suo percorso amministrativo. È chiaro che stanno prendendo in giro i cittadini. L’intenzione di istituire il pagamento del pedaggio c’è, e se qualcuno non si opporrà realmente con vigore sarà attuato a breve. Su questo fronte noi non ci lasceremo intimorire e annunciamo battaglia, certi che i cittadini saranno dalla nostra parte. Il copione come sempre è lo stesso: raccontare favole per poi fare assimilare e accettare quasi automaticamente il nuovo esborso, come già accaduto con i parcometri o molto prima con l’Ici”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti, pensando alle conseguenze che il videopedaggio sul Gra avrebbe sulla viabilità della Capitale aggiunge: “Tutto ciò, oltre che essere immorale nei confronti di chi è costretto per lavoro a percorrere il Gra diverse volte al giorno, obbligherà molti a evitare l’ingiusto assalto legalizzato alle proprie tasche riversandosi sulle strade consolari, già abbondantemente intasate. Chi non è di Roma non si senta estraneo e indenne da tale sopruso legislativo – avvisa De Pierro –, in quanto non è da escludere che presto cominceranno a pensare di introdurre pedaggi anche sulle strade statali. A fronte di ingenti somme di denaro sottratte allo Stato da politicanti disonesti, la parola d’ordine sembra essere ormai sempre più fare cassa con i soldi dei contribuenti. Annunciamo perciò clamorose manifestazioni di protesta – conclude il presidente del movimento nazionale –, a partire da un numero infinito di incatenamenti lungo il raccordo anulare”.

venerdì 24 settembre 2010

Processo Ue all’Italia per esenzione Ici alla Chiesa, il parere di Soldà


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti : “Necessario evitare le disuguaglianze.”



Roma – La Commissione Europea aprirà a metà ottobre un’indagine formale contro lo Stato Italiano per gli aiuti concessi alla Chiesa. Verranno analizzate le esenzioni fiscali accordate agli enti ecclesiastici in settori come scuole private, case di cura, strutture commerciali e turistico - alberghiere, che beneficiano dell’esenzione totale dal pagamento Ici e del 50% su quello Ires. Tali esoneri garantiscono alle strutture cattoliche un risparmio di due miliardi di euro annuali e un vantaggio notevole sulla concorrenza laica.

“Va indubbiamente valutata la situazione – interviene Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti - e va fatta una seria riflessione sull’argomento. Dal punto di vista della concorrenza vi è un'evidente disparità a vantaggio dei proprietari che affittano a prezzi elevati pur godendo dell’esenzione dal pagamento dell’Ici. E' una questione da valutare bene, la Chiesa deve pagare giustamente le tasse, evitando di affittare alloggi al centro storico a 1000 euro al mese godendo dei privilegi fiscali.”

Entro 18 mesi Bruxelles dovrà decidere circa le sorti dell’Italia, la cui condanna appare difficilmente evitabile scorrendo le “conclusioni preliminari” all’interno dei documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia , nel quale sono denunciate una violazione di alcune norme e un aiuto di Stato realmente in atto, azioni incompatibili con le regole dell’Unione Europea.
“Bisogna distinguere – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – i luoghi di culto, quelli deputati all’assistenza e alle opere caritatevoli, dalle attività che pur essendo del Vaticano, producono reddito. Abbiamo assistito anche a vicende spiacevoli, allo sfratto di disabili per il riaffitto della casa, in centro, a 2000 euro al mese. È necessario pertanto - chiosa Soldà - un approfondimento accurato su beni immobili e proventi al fine di non creare squilibri tra i cittadini ed evitare le disuguaglianze”.

martedì 21 settembre 2010

La Lazio rinchiude un’aquila a Formello, lo sdegno di Di Cosmo


Il responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti: “L’idea non solo vìola tutte le normative vigenti circa il benessere degli animali come esseri senzienti, ma risulta essere poco etica e assolutamente fuoriluogo”


Roma, 21 settembre 2010 – “Vola un’aquila nel cielo”, recita l’inno della Lazio, che proprio nel rapace ha il simbolo societario. Da domani sera, però, l’espressione diventerà meno metaforica: il presidente Claudio Lotito ha infatti pensato di “adottare” un’aquila vera da far volare all’interno dell’Olimpico in occasione delle gare casalinghe dei biancocelesti. L’idea, presa in prestito dal Benfica, è quella di riportare i tifosi allo stadio attraverso un’attività di marketing non convenzionale. L’aquila, che – ironia della sorte – si chiamerà Libertà, da due giorni vive a Formello, dove passa la giornata ascoltando l’inno della Lazio e allenandosi per tre ore al giorno con il suo addestratore. La società sta provvedendo a costruire una voliera per ospitare stabilmente il rapace, che debutterà domani sera nel match contro il Milan. Il volo di un animale sullo stadio Olimpico, però, è vietato dal regolamento del Comune, che potrebbe muovere il reato di bracconaggio contro il presidente Lotito. A questo proposito si è già mossa la Lav, che ha chiesto l’intervento di polizia e corpo forestale per verificare se l’animale sia entrato in Italia con le necessarie certificazioni e detenuto secondo le norme vigenti.
“Che il presidente Lotito, nello scenario calcistico, avesse delle velleità folkloristiche ed eccentriche era risaputo – ha commentato Marco Di Cosmo, responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti –, ma che si spingesse addirittura a sfruttare un animale delicato ed importante per l’ecosistema come l’aquila è incredibile. Non si tratta di una forma di marketing, bensì di un gesto disperato per riportare i tifosi della Lazio allo stadio. L’idea non solo vìola tutte le normative vigenti circa il benessere degli animali come esseri senzienti, ma risulta essere poco etica e assolutamente fuoriluogo. Una politica societaria che guardi più al vivaio della propria squadra e alla creazione di nuovi servizi per i tifosi sul modello inglese – incalza Di Cosmo – sicuramente risulterebbe molto più utile per la causa della Lazio. Ci auguriamo che dai futuri sviluppi della vicenda si evinca che il luogo più adatto per un rapace siano le montagne, non di certo una voliera a Formello. Auguriamo un buon campionato alla Lazio – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, auspicando che non si macchi della colpa di detenere un animale già di per sé minacciato dalla caccia illegale e dall'inquinamento, e che dimostri piuttosto il valore dei propri giocatori sul campo, riportando così i tifosi allo stadio unicamente per meriti sportivi”.

Roghi rom di eternit alla Muratella, Soldà chiede intervento


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Necessario che le forze dell’ordine compiano ulteriori attività di monitoraggio”


Roma, 21 settembre 2010 – Per gli abitanti della Muratella, quartiere della periferia Nord di Ardea, in provincia di Roma, è stato un week-end di fuoco. In senso letterale. Da domenica a oggi non si contano i falò accesi dai rom del campo abusivo di via Marchetti, da giugno inserito nel piano nomadi. Il sospetto è che all’usanza ormai diffusa di accendere fuochi per spellare i cavi di rame si sia aggiunto un tentativo di smaltire illegalmente l’eternit, sostanza altamente cancerogena che rischia, assieme alla diossina sprigionata dalla plastica bruciata, di venire respirata dai residenti della zona, ovviamente esasperati. Soltanto domenica ci sono stati 3 incendi, con la cenere che è arrivata fino a Parco de’ Medici. “Non c’è abbastanza controllo”, il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, che incalza: “Già c’è il problema nomadi di cui si parla da anni senza risultati che possano dare sollievo a chi abita nelle vicinanze dei campi rom, se poi si aggiungono situazioni ai limiti della realtà come la combustione di plastiche o ancor peggio di eternit, che è altamente nocivo per la salute, è necessario che le forze dell’ordine compiano ulteriori attività di monitoraggio. Evidentemente – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – i programmi che si sono fatti per avere una città con una gestione oculata dei nomadi sono ancora lungi dall’essere adempiti. Questo significa che l’amministrazione comunale ha fatto solo proclami”.

lunedì 20 settembre 2010

A Roma strana multa “ad personam” per De Pierro


Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Presenterò denuncia per omissione di atti d’ufficio”



Continuano gli episodi quantomeno sospetti nei rapporti tra Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, e la polizia municipale di Roma. L’ultimo atto ha visto due vigilesse, probabilmente del I Gruppo, multare il leader del movimento extraparlamentare a piazza Navona. De Pierro, che a causa di un principio di disidratazione aveva fermato la macchina per acquistare una bottiglia d’acqua in un bar, al suo ritorno ha trovato due agenti del corpo di polizia municipale nell’atto di compilazione di una multa per divieto di sosta. Le vigilesse hanno poi lasciato la zona, noncuranti delle decine di auto potenzialmente sanzionabili per lo stesso motivo parcheggiate davanti a quella di De Pierro. “Non contesto la multa, che è sacrosanta e pagherò senza fare ricorso – ha commentato il presidente dell’Italia dei Diritti –, bensì lo strano comportamento delle vigilesse, apparse dal nulla nel tempo necessario ad acquistare una bottiglia d’acqua e interessate a multare soltanto me nonostante ci fossero diverse autovetture davanti alla mia in sosta vietata”. De Pierro, che ha poi segnalato l’accaduto a una volante della Polizia che ha provveduto a prendere nota delle targhe delle altre automobili, sta valutando di avanzare una richiesta d’incontro al comandante del I Gruppo Cesarino Caioni e la presentazione di una denuncia per omissione di atti d’ufficio, anche se l’indagine dovrebbe partire automaticamente vista la procedibilità d’ufficio del presunto reato.

Cinquemila firme per abolire botticelle a Roma, Soldà contrario


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Basterebbe circoscrivere tale servizio alle zone pianeggianti di parchi e ville romane, anziché tra le salite asfaltate della Capitale”



Diverse associazioni ambientaliste, tra cui Oipa e Lav, hanno presentato oltre 5000 firme al Campidoglio per abolire le botticelle, le carrozze trainate da cavalli tipiche della Capitale. La recente aggressione subita da una donna in via del Corso ad opera di un vetturino al quale aveva chiesto soltanto informazioni sullo stato di salute dell’animale è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo per le continue violazioni del regolamento comunale sulla tutela degli animali da parte dei vetturini stessi. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, si è espresso così in merito: “E’ vero che le botticelle sono una tradizione romana ma è altrettanto chiaro che il regolamento varato di recente circa le ore di lavoro dei cavalli e il loro riposo nelle fasce più calde deve essere rispettato. L’animale non può essere considerato una macchina che produce soldi, né in nome di una tradizione possono morire delle bestie sotto gli occhi di tutti. E’ un fenomeno di fatto anacronistico quello delle botticelle – incalza Soldà –, ma non sono favorevole alla loro completa abolizione. Basterebbe circoscrivere tale servizio alle zone pianeggianti di parchi e ville romane, anziché tra le salite asfaltate della Capitale. In questo modo – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – si unirebbero tradizione e rispetto per l’animale, anche se riguardo ai vetturini c’è anche un problema di natura fiscale che va sicuramente risolto”.

martedì 14 settembre 2010

A Roma ventiquattromila gli indigenti, la Sassone insorge

La viceresponsabile capitolina dell’Italia dei Diritti: “E’ necessario che la nostra città diventi più civile con chi è meno fortunato, senza buonismo ma con un po’ di buon senso”

Roma- A fronte di una recente indagine stilata dal Comune di Roma, sono circa ventiquattromila i senza tetto che vivono in stato di totale indigenza nel territorio capitolino. Dalle cifre dichiarate emerge un quadro pressoché preoccupante, in quanto la maggior parte dei barboni sopra dichiarati non hanno nessun mezzo di sostentamento. A esprimere un parere su tale situazione è Antonella Sassone, viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Leggo di questa notizia con un certo disappunto. Roma si affaccia ad una stagione nuova di riforme ma è culturalmente impreparata, soprattutto nella classe dirigente che non ha idea di quello che succede tra la gente normale e che si occupa di “altro”.”
L’indagine compiuta grazie al lavoro dell’anagrafe e di associazioni di volontariato e comunità religiose, ha fatto presente inoltre che tra i senza fissa dimora, gli stranieri rappresentano comunque la percentuale più alta. Circa l'84%. Entrando nello specifico 17.000 sono quelli extracomunitari, 2.240 quelli comunitari. Quasi 4 mila sono invece gli italiani. Clochard a volte per scelta oppure vittime di circostanze sfortunate, come ad esempio la perdita di lavoro, casa o famiglia. “Ventiquattromila persone non sono un numero - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sono una realtà che non possiamo permetterci di ignorare e che non può prescindere da un impegno concreto nell’attuazione di politiche sociali che dovrebbero essere una priorità di qualsiasi agenda politica. E’ necessario che la nostra città diventi più civile con chi è meno fortunato, senza buonismo ma con un po’ di buon senso”.

lunedì 13 settembre 2010

Anas vuole pedaggio elettronico sul Gra di Roma, l’attacco di Soldà


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La società gestrice della rete stradale dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”

“L’Anas dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”. Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, sul pedaggio elettronico voluto dall’Anas sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sull’autostrada che collega la Capitale con Fiumicino. La società gestrice della rete stradale italiana pubblicherà oggi il bando di gara di 150 milioni per la cosiddetta “esanzione dinamica senza barriere”, una sorta di occhio elettronico in grado di leggere le targhe dei veicoli in transito e di inviare automaticamente a casa la richiesta di pagamento. Il Campidoglio, la Provincia di Roma e la Regione Lazio hanno già fatto fronte comune per impedire un progetto che – pur non riguardando chi si muove all'interno alla città, bensì solo chi vi arriva dall’autostrada o coloro i quali verso questa si dirigono – darebbe il colpo di grazia a tutti quei pendolari già penalizzati dai rincari delle tariffe autostradali scattati in estate e poi bloccati dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. “Il Gra è utilizzato ogni giorno da migliaia di lavoratori come percorso quasi obbligato per andare a lavoro – incalza Soldà –, e altrettanto vale per la bretella Roma-Fiumicino. E’ impensabile tassare il pedaggio su strade di così vitale importanza, a maggior ragione se si calcola che quella dei pendolari già non è una delle categorie più fortunate. Se al traffico, al lungo viaggio, ai rincari della benzina, si deve aggiungere anche una tassa extra per 5 giorni settimanali, per i lavoratori che vengono dall’hinterland romano recarsi in ufficio diventerà un’impresa”. Italia dei Diritti promette battaglia nei confronti di tale progetto e invita tutti i sostenitori del movimento ad appoggiare le iniziative che verranno a breve rese note.

giovedì 9 settembre 2010

Dato alle fiamme terreno di De Pierro, altro atto intimidatorio?


Il presidente dell’Italia dei Diritti:” Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo ”


Roma – Ennesimo atto d’intimidazione nei confronti del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro. L’altra notte, infatti, è stato appiccato il fuoco su un terreno di sua proprietà in zona Castel di Leva. “Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio - ha detto Antonello De Pierro - ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo. In ogni caso sta di fatto che l’incendio è di natura dolosa, e con tanti terreni presenti in quel territorio è stato preso di mira proprio il mio. Se ciò fosse, sarebbe certamente un altro gesto grave che la procura dovrebbe cominciare a prendere in considerazione. Naturalmente ciò significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro, vuol dire che stiamo dando fastidio a chi pensa di poter utilizzare le istituzioni per interessi privati. Qualcuno mi ha chiesto se ho paura. Certo che ho paura, però è altrettanto certo che non mi fermo e vado avanti. L’unica cosa che mi dispiace è che noi dell’Italia dei Diritti spesso siamo lasciati da soli nelle nostre battaglie, con le istituzioni che in genere sonnecchiano o addirittura ci boicottano, come del resto anche alcuni giornalisti purtroppo pennivendoli al servizio del sistema. Certamente avremmo meno paura se le istituzioni ci sostenessero ma in questo tessuto sociale sembra che chi lotta per la legalità e la giustizia sia da mettere all’angolo e chi invece delinque sia da candidare addirittura in parlamento”.

Sulla vicenda deve essere fatta ancora luce e le responsabilità restano tutte da accertare, tuttavia, il terreno oggetto dell’incendio da agricolo diventerà presto edificabile e questo pone più di un sospetto sull’accaduto.“L’episodio dell’altra notte – ha proseguito il presidente dell’Italia dei Diritti - mi fa pensare maggiormente ad un atto intimidatorio legato alla nostra attività in quanto la zona in questione è considerata a recupero e presto diventerà edificabile iniziando a solleticare gli appetiti di chi edifica grossi business nel campo del’edilizia e naturalmente può essere penalizzato dalla nostra iniziativa moralizzatrice che si esplicita nella previsione dei trasferimenti periodici ogni tre anni per i vigili urbani i dipendenti degli uffici tecnici territoriali da un municipio all’altro, già condivisa dalla giunta Alemanno. Chiedo solo alle istituzioni, o meglio alla parte sana dell’apparato istituzionale, di sostenerci, in quanto ciò che noi chiediamo è solo legalità e giustizia che dovrebbe essere di norma in uno stato democratico e di diritto”.

Già in passato il presidente dell’Italia dei Diritti era stato oggetto di aggressioni ed atti intimidatori alla sua persona, ma questi episodi negativi non hanno mai minato il suo impegno e le sue battaglie in favore della legalità. “Ho già subìto atti vandalici alla mia autovettura - ha detto ancora De Pierro - due tentati investimenti, nel secondo caso si trattava di una persona denunciata per abusi edilizi con la complicità di cellule deviate della polizia municipale e dell’ufficio tecnico di Ostia ed era in stato di ebbrezza. Stranamente nel mese di luglio in piena movida estiva due ispettrici del commissariato di pubblica sicurezza di Ostia lido, nonostante le mie numerose richieste, non sono riuscite a reperire un etilometro né a sottoporre la persona in questione ad esami ematici presso il vicinissimo ospedale “Grassi”. Dopo un’aggressione a bastonate da parte di un noto pregiudicato di Ostia insieme all’appena citato denunciato per indurmi a lasciar perdere e anche in quel caso la volante della polizia intervenuta, ancora non capisco perché non ha provveduto al sequestro dell’arma utilizzata, e contro i due giace semplicemente un procedimento per lesioni lievi. Non è un caso se avevo già denunciato una cricca che muove i suoi tentacoli sull’edilizia del litorale romano e zone limitrofe e di certo non mi fermerò fino a quando gli organi competenti riusciranno a smascherare le innumerevoli illegalità presenti. Da sempre mi sono dichiarato disponibile a parlare davanti all’autorità giudiziaria.”

giovedì 2 settembre 2010

Via libera allo sgombero di 200 campi Rom a Roma, Calgani invita al dialogo


Appello del responsabile romano dell’Italia dei Diritti a «agire insieme alle amministrazioni locali, anche per evitare emergenze umanitarie»

Roma – Bibbidi-bobbidi-bu: si può risolvere un problema vecchio decenni nell’arco di sette giorni, parola di Gianni Alemanno, sindaco. Entro una settimana Roma non ospiterà più campi nomadi abusivi. A pochi giorni – era il 27 agosto – dal tragico rogo nel campo di Via Morselli in cui è morto un bambino di tre anni, il primo cittadino della Capitale annuncia il repentino sgombero di circa 200 insediamenti irregolari.
«Queste sono sparate di impatto mediatico che poi finiscono col creare enormi problemi alle amministrazioni locali – commenta Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti – perché costringono ad azioni che non vengono preliminarmente concordate come dovrebbero».
Per primi saranno sgombrati i campi ritenuti più pericolosi, anche (ma non solo) dal punto di vista igienico – sanitario.
«Non abbiamo nulla in contrario alla messa in sicurezza di strutture precarie – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – purché non si creino agglomerati – ghetto, inutili ed inumani».
Alla politica dei muscoli si contrappone quella della testa, del dialogo. «Spesso le polemiche circa il tasso di criminalità nei quartieri che ospitano i campi sono strumentali – continua Calgani – la verità è che spesso nascono per mancanza di dialogo e concertazione con le amministrazioni dei municipi e con la popolazione residente».

mercoledì 1 settembre 2010

Il Campidoglio non eroga buoni pasto a nonni- vigili, disappunto di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:“Mi auguro di cuore che queste persone siano presto ricompensate. Il rispetto per l’anziano è essenziale, in una società in cui domina una forte crisi di valori.”

Roma - Il Comune di Roma ritarda il rimborso spese per 2.000 nonni-vigili aderenti al progetto Un amico per la città, il servizio di vigilanza volto al controllo del traffico davanti alle scuole durante il periodo scolastico e promosso dall’assessorato capitolino alle politiche sociali, il quale prevede come ricompensa buoni pasto per i pensionati volontari. In merito all’ennesima vicenda a danno delle fasce più deboli, incalza Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione comunale guidata da Alemanno dovrebbe porre rimedio a questi spiacevoli episodi a danno di persone oneste che tutelano l’incolumità dei bambini, ed è vergognoso che il progetto in questione venga vanificato per colpa di chi viene meno al suo dovere”.

A pochi giorni dalla ripresa delle attività scolastica, i volontari senior promettono a malincuore di abbandonare il progetto sopra citato, in quanto lamentano la mancata erogazione dei buoni pasto di maggio e di giugno. “Mi auguro di cuore – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che queste persone siano presto ricompensate. Il rispetto per l’anziano è essenziale, in una società in cui domina una forte crisi di valori e in un momento di forte regressione economica.”