giovedì 25 febbraio 2010
Il cemento vince sull’estensione del parco dell’Appia Antica, lo stupore di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “C’è bisogno di bloccare l’edilizia selvaggia per favorire il Piano Paesaggistico”
“Dovremmo invertire la rotta a tutela del territorio e dare autorizzazioni di intervento sul suolo col contagocce”. Questa la dichiarazione di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, a seguito del testo varato dal Consiglio regionale del Lazio con cui si inaugura l’edificazione di 1.200.000 metri cubi di costruzioni lungo l’area che comprende il Divino Amore, la zona archeologica di Mugilla e i Castelli Romani. Zona che doveva invece essere destinata all’allargamento del Parco dell’Appia Antica. Continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “In questa maniera non si protegge nulla nonostante tutti i partiti dicano di farlo. Sono necessari vincoli alle costruzioni al fine di proteggere il paesaggio naturale dalle massicce e indiscriminate opere edilizie. Abbiamo perso una grande occasione, quella del Piano Paesaggistico a difesa di fiumi, frane e rischi di calamità naturali. La soluzione - conclude Soldà - consiste nell’evitare ulteriori colate di cemento che distruggono le bellezze del nostro paese”.
Ex Tils senza lavoro e operai licenziati,lo sdegno della Sassone
La viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: “La poca serietà delle aziende mette per strada 60 famiglie”
“Il caso Tils sta passando, come tanti altri in questo momento di crisi, sotto il più assoluto silenzio. I media, con i dovuti distinguo, sono molto più impegnati a fare gossip che a informare il paese sulle tragedie che si consumano ogni giorno”. Queste le parole di Antonella Sassone, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, in merito al disagio provocato da Telecom Italia per aver venduto una parte della TILS - ex Telecom Italia Learning Services - alla società HRS, generando assunzioni parziali che hanno escluso quasi sessanta dei 160 lavoratori aquilani e romani. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Tils, come le più famose Eutelia e Alcoa, non è un’azienda in crisi anzi è una società che in un periodo di recessione mantiene un apprezzabile fatturato ma ciononostante viene smembrata da soggetti di dubbia moralità mediante i giochetti delle vendite fittizie, della cessione di un ramo d’azienda e delle mille scatole cinesi che servono solo a distruggere un’impresa facendo arricchire l’amico di turno. Purtroppo – conclude la Sassone - dietro tutto ciò ci sono i lavoratori e le loro famiglie che si trovano senza occupazione, che gridano la loro rabbia con la speranza che lo Stato si assuma finalmente le sue responsabilità”.
mercoledì 24 febbraio 2010
Emergenza negli ospedali romani, il j’accuse di Marinelli
COMUNICATO STAMPA
Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La corruzione nel Welfare italiano traghetta il cittadino direttamente alla bara”
“C’è un evidente legame tra la corruzione e il dissesto finanziario della sanità laziale. Milioni di euro provenienti dall’Erario, utilizzati per acquistare ville e auto di lusso piuttosto che ambulanze e macchinari per gli ospedali”. Con questa netta ed impietosa analisi, il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli ha commentato l’ennesima emergenza sanitaria dovuto al sovraffollamento dei reparti ospedalieri. Sempre più critica la situazione nei nosocomi capitolini: ambulanze respinte all’arrivo in Pronto Soccorso, pazienti con codice rosso che stazionano anche per giorni prima che si liberi un posto in reparto. Complice anche il recente taglio dei posti letto, sono circa cinquecento al giorno i malati in lettiga in attesa di una sistemazione in reparto. La cruda analisi di Marinelli prosegue con una critica al sistema di Welfare italiano, “sbandierato solo nei programmi elettorali a differenza di quello scandinavo in cui, a parità di pressione fiscale con il nostro paese, il cittadino è realmente assistito dalla culla alla bara. In Italia invece, si tende a trascurare la prima e garantire la seconda, se un cittadino che arriva in Pronto Soccorso con codice rosso non può essere immediatamente visitato”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, la classe politica italiana è a un bivio: “O decide di sopprimere questa parvenza di stato sociale, o allontana dalla gestione della cosa pubblica papponi e corruttori che determinano sistematici casi di malasanità”.
Partito lo sgombero all’Idroscalo di Ostia, il punto di Calgani
Il responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: “Decisione opportuna, che non deve trasformarsi in un’operazione di speculazione edilizia”
Roma - “Se la legge viene infranta è inevitabile agire di conseguenza, tuttavia abbiamo il dovere di garantire sempre la dignità di coloro che subiscono provvedimenti che alterano fortemente le proprie condizioni di vita”.
Così Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti, commenta l’arrivo delle ruspe del Comune per abbattere le prime baracche realizzate abusivamente negli ultimi cinquant’anni a ridosso del mare nell’area dell’Idroscalo di Ostia.
Nel 2002 all’intera zona il piano di assetto idrogeologico aveva attribuito la classe di rischio R4, la più elevata.
Alta la tensione fra i residenti.
“La necessità di azioni preventive al fine di evitare vere e proprie tragedie – denota l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – non deve essere assolutamente tramutata in una mossa di pura speculazione edilizia. Non si commettano gli stessi errori dei progetti già sviluppati su quell’area”.
martedì 23 febbraio 2010
Altri commissariati di polizia chiusi a Roma, Calgani alza la voce
Il responsabile cittadino dell’Italia dei Diritti critica le scelte dell’amministrazione capitolina paventando rischi analoghi a quelli di via Padova a Milano
“Pian piano rafforzo la mia convinzione che il numero di reati dichiarato non aumenta a Roma per il semplice fatto che la gente non sa più dove andare a sporgere denuncia e desiste per i reati legati alla microcriminalità. Chiudere altri due commissariati e cinque presidi di polizia non è un deterrente per chi vive d’illegalità, ma costituisce uno sprone a perseverare. Penso al commissariato di Torpignattara, che non è sicuramente in una zona idilliaca, visto che vi sono intere comunità di immigrati, ai quali va tesa la mano per un percorso di integrazione invece di spingerli in un ghetto che li può portare verso un proliferare illecito. È successo in via Padova a Milano nei giorni scorsi e la linea che si profila è analoga anche a Roma”. Duro il monito di Alessandro Calgani, responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, in merito all’imminente chiusura delle sedi di polizia nei quartieri di Porta Pia e di Torpignattara, che vanno ad aggiungersi ad altri commissariati capitolini già dismessi, nell’ottica di quella politica che il sindaco Gianni Alemanno ha definito “non di riduzione ma di trasformazione in presidi mobili”.
“Bisogna interrompere la condanna di comodo a scelte scellerate fatte a spese della sicurezza e non giustificarle con percorsi di riorganizzazione fini a sé stessi”, incalza il rappresentante locale del movimento presieduto da Antonello De Pierro, che poi aggiunge: “Basti pensare alla polizia che abbandona Centocelle per accorparsi ad un commissariato anch’esso sotto sfratto per mancanza di fondi. Come Italia dei Diritti stiamo facendo il massimo, e sicuramente finché i nostri amministratori insisteranno in questi scempi, noi proseguiremo con una determinazione esponenziale per contrastarli”.
martedì 16 febbraio 2010
Minacce di morte con falce e martello al consigliere Pdl, la solidarietà della Sassone
La viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Esprimo tutta la mia solidarietà al consigliere Folgori. Gesto deplorevole perpetuato attraverso l’abuso sconsiderato di simboli politici”
Roma – “Condanno l’episodio di cui è stato vittima il consigliere Folgori, gesto che attenta alla vita democratica, e che ha come effetto quello di generare scompiglio fra i partiti. Vorrei sottolineare che spesso chi si macchia di questi crimini, nascondendosi dietro loghi politici per raggiungere i propri scopi, non ha nessuna ideologia, poiché nel nostro Paese ciascun partito segue una strada democratica che ripudia gesti simili”.
Attraverso queste parole Antonella Sassone, viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti, commenta l’atto intimidatorio nei confronti del consigliere provinciale del Pdl, Enrico Folgori, tentando di smorzare le polemiche nate intorno al caso.
All’interno dell’automobile del consigliere è stata rovesciata una tanica di benzina, mentre all’esterno sono stati verniciati simboli raffiguranti falce e martello, e una scritta recante una minaccia di morte.
L’episodio si è verificato presso il quartiere Quadraro di Roma.
“In Italia ancora si deve comprendere la cultura del dialogo – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – l’unico strumento che può preservare la vita democratica del nostro paese”.
lunedì 15 febbraio 2010
Chiude il Casilino 900, il commento di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Va bene restituire uno spazio verde alla città, ma i diritti dei Rom vanno garantiti”.
“Ora l’importante è sapere in che maniera saranno gestiti i Rom”. E’ il primo commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, alla notizia della conclusione delle operazioni di sgombero e chiusura del Casilino 900, il più grande campo nomadi della Capitale. E’ stato lo stesso sindaco Gianni Alemanno ad annunciare che oggi è il giorno dell’abbattimento delle ultime baracche rimaste in piedi e della definitiva chiusura dei cancelli. “Va benissimo - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - la restituzione alla città di una vasta area che, a detta del comune, diventerà un grande parco. Vorrei ricordare, però, in primis al sindaco Alemanno, che le istituzioni non possono assolutamente sottrarsi al dovere di garantire a quei cittadini nomadi la stessa assistenza e gli stessi servizi sociali che hanno avuto fino ad oggi. Non dimentichiamo - conclude Soldà - che quel campo era pieno di bambini, i quali hanno il sacrosanto diritto all’istruzione scolastica”.
venerdì 12 febbraio 2010
Soldà preoccupato per la possibile privatizzazione dell’Acea
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Possibili manovre politiche dietro le quinte“
“Sono preoccupato per le possibili manovre politiche che si nasconderebbero dietro una improvvisa accelerazione del processo di privatizzazione dell’Acea”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà esprime perplessità in merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Alemanno circa la parziale privatizzazione dell’Acea. La vendita a privati del 20% della società che gestisce la distribuzione dell’acqua nella capitale in ottemperanza al decreto Ronchi, è stata al centro di una infiammata seduta del consiglio comunale, con vibranti proteste dai banchi dell’opposizione. Il decreto legge recante il nome del ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi prevede infatti che la partecipazione pubblica nelle società di gestione del servizio idrico scenda al trenta percento entro il 2015.
Per il vicepresidente del movimento a difesa del cittadino fondato da Antonello De Pierro, un eventuale riassetto societario dell’Acea “non può prescindere da una seria riflessione che coinvolga tutte le parti sociali interessate. L’azienda è un patrimonio della collettività fatta di risorse umane e professionalità importanti e che – conclude Soldà - non può essere svenduta in nome di politiche di lobby”.
lunedì 8 febbraio 2010
Indifferenza su sciopero fame per matrimoni gay, il commento di Girlando
Il viceresponsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Si dia il via ai registri municipali per coppie di fatto”.
“La disobbedienza civile è uno strumento fondamentale a disposizione dei cittadini nel caso vengano meno le garanzie indispensabili alla tutela dei diritti più elementari”. Giuliano Girlando, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, commenta così la notizia relativa alla conclusione dello sciopero della fame da parte di Francesco Zanardi che, per sollecitare l’avvio di una discussione parlamentare sulle unioni civili tra gay, ha manifestato davanti a Montecitorio per ben trentacinque giorni. Il digiuno, come lo stesso Zanardi ha denunciato, è stato accompagnato dalla più totale indifferenza da parte delle istituzioni italiane. La protesta ha, invece, attirato l’attenzione dell’Unione Europea i cui richiami nei confronti del nostro paese sono caduti nel vuoto. “Voglio ribadire - continua Girlando - la mia vicinanza a chi lotta per rivendicare un diritto sacrosanto. Certo è, che dovrebbe essere il Governo centrale ad occuparsi di tali questioni. In ogni caso – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – si potrebbe partire con l’adozione dei registri municipali per le coppie di fatto”.
Già noto l’accoltellatore del buttafuori di Ostia, aggredì anche De Pierro
L’aggressore e il suo mandante tentarono d’intimidire il presidente dell’Italia dei Diritti dopo una denuncia per abusi edilizi. L’analisi di Marinelli sul degrado sociale a Roma
“L’ennesimo episodio di follia urbana riporta all’attenzione generale lo scadimento dei rapporti e dei valori connotanti la civile coabitazione”. Queste le prime parole del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli in riferimento all’accoltellamento di un addetto alla sicurezza in una discoteca sita in zona Infernetto a Roma. Il buttafuori ha solo negato l’ingresso al malvivente sia perché questo era ubriaco e sia perché il locale era prossimo alla chiusura. L’aggressore, A.S., è un pregiudicato già noto alle forze dell’ordine della zona di Ostia e sembrerebbe trattarsi dello stesso uomo che tempo fa aggredì a scopo intimidatorio il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro e suo fratello. Il leader del movimento aveva denunciato degli abusi edilizi, commessi dal mandante di A.S. ed entrambi già rinviati a giudizio, favoriti dal comportamento omissivo di alcuni tra vigili urbani e dipendenti dell’ufficio tecnico del XIII Municipio. “Tanti anni fa – prosegue Marinelli - Rousseau parlò di contratto sociale e qui pare che l’inadempimento è all’ordine del giorno e quel che è peggio è che non c’è nessun ‘giudice’ atto a far rispettare i termini dell’accordo. Tante volte infatti chi dovrebbe intervenire, per esempio le forze dell’ordine, si voltano dall’altra parte e fanno addirittura finta di non vedere. Allo stesso tempo i valori imperanti sono quelli della sopraffazione e della prepotenza: dalla guida degli arroganti conducenti d’ingombranti Suv sulle corsie preferenziali e nei parcheggi in doppia fila, fino ad arrivare al bullismo nelle scuole, al mobbing sui posti di lavoro e addirittura nelle relazioni più intime, nello stalking e nella violenza tra le mura domestiche. In questo fosco quadro – conclude Marinelli - di scadimento generale piccoli mostri crescono: dal piccolo sopruso fino ad arrivare all’accoltellamento”.
venerdì 5 febbraio 2010
Aumento stranieri residenti a Roma, per la Sassone occorre favorire l’integrazione
La viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Le istituzioni italiane non devono assolutamente contemplare politiche sull’immigrazione avverse che poi si rivelano poco costruttive e inefficaci”
Roma, 5 febbraio 2010 – “Roma è una città multietnica, questo è un dato di fatto che si inscrive all’interno di un più ampio processo irreversibile di globalizzazione. Per tale motivo è doveroso puntare su politiche di integrazione che favoriscano l’immigrazione regolare. Purtroppo, invece, le misure adottate dall’attuale governo sono talmente inadeguate da creare clandestinità. Basti pensare all’ultima iniziativa del ministro Maroni che prevede un permesso di soggiorno a punti per gli stranieri. In questo modo anche gli immigrati regolari rischiano di diventare clandestini”. Antonella Sassone, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, il movimento a tutela dei cittadini presieduto da Antonello De Pierro, commenta così alcuni dati sulle migrazioni in Italia forniti dalla Caritas diocesana della Capitale. Sono 293.948 gli stranieri residenti nel comune romano, con un aumento dei flussi in entrata pari a circa il doppio rispetto a dieci anni fa. Soltanto nel I municipio un terzo dei residenti appartiene alla popolazione straniera (34.697 unità). In generale, sull’intero territorio capitolino le comunità più numerose sono quelle di origine romena (57 mila), filippina (31 mila), polacca (14 mila).
“Le istituzioni italiane – spiega la Sassone – non devono assolutamente contemplare politiche sull’immigrazione avverse che poi si rivelano poco costruttive e inefficaci sia per il Paese sia per Roma. Infatti, solo se si garantiscono i diritti essenziali e inalienabili è poi possibile pretendere il rispetto dei doveri e quindi delle nostre leggi. Noi dell’Italia dei Diritti – conclude l’ esponente romana del movimento – continueremo a monitorare attentamente queste situazioni, opponendoci con fermezza ai ghetti, al lavoro nero, alle norme che tendono ad escludere piuttosto che a includere, perché è indispensabile agire su diversi fronti e controllare che mai vengano meno il rispetto per l’uomo e per la legalità”.
giovedì 4 febbraio 2010
Richieste onerose per gli acquirenti Ater del XII Municipio di Roma, l’appello di Soldà
“Qualsiasi onere a carico dei cittadini deve essere verificato”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla richiesta di denaro avanzata dal Comune di Roma verso alcuni cittadini del XII Municipio. Gli acquirenti di case di edilizia convenzionata e sovvenzionata Ater, infatti, dovrebbero sborsare soldi per la rivalutazione degli stessi terreni. Secondo la segnalazione di Sabrina Ragucci, viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per il XII Municipio di Roma, l’importo da risarcire sarebbe stato calcolato non attraverso la valutazione dei territori, ma includendo gli errori compiuti dal Comune durante la procedura di esproprio e la stipula di convenzione dei piani di edilizia popolare. A distanza di trent’anni, dunque, l’amministrazione comunale torna a chiedere ai cittadini soldi per il rialzo del valore dei terreni. “Bisogna procedere con oculatezza ed attenzione - continua Soldà - attraverso una verifica immediata dei fatti soprattutto se si tratta di accadimenti che risalgono a molto tempo fa”. Intanto, nell’ultima seduta del consiglio municipale, che ha visto la partecipazione della cittadinanza, si è deciso di richiedere al Comune una delibera che impegni il Sindaco a bloccare le procedure e le missive di ottemperanza per scongiurare obblighi onerosi a carico delle famiglie abitanti nelle suddette case.
Ritorno della Banda della Magliana, il commento di Girlando
Il viceresponsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Pene più severe e maggiori fondi alle Forze dell’Ordine”.
lunedì 1 febbraio 2010
Prolungata la linea 246 a Roma, una vittoria dell’Italia dei Diritti
Giuliano Girlando, viceresponsabile per la Capitale del movimento: “Un altro traguardo raggiunto a favore dei cittadini”
Ro“Sono anni che noi dell’Italia dei Diritti ci battiamo per garantire ai romani una mobilità efficace e sicura. Con questo risultato, ottenuto dopo una lunga battaglia, ogni nostro sforzo è stato ripagato.” C’è grande esultanza nelle parole di Giuliano Girlando, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, alla notizia che anche Castel di Guido avrà il suo collegamento diretto con Roma attraverso la linea ATAC 246.
La zona, nell'area ovest della Capitale, soffriva infatti della mancanza di una rete urbana che permettesse ai residenti un allacciamento più rapido con la città. L’Italia dei Diritti, attraverso l’impegno di un soddisfatto Franco Leggeri, responsabile per il XVIII municipio di Roma, ha sposato la causa dei cittadini che chiedevano a gran voce un potenziamento in termini di mobilità che potesse agevolare anche il raggiungimento delle strutture presenti nella località stessa, come la ASL, l’Oasi Naturalistica e il nuovo sito cimiteriale di Castel di Guido. “E’ importante informare i cittadini sulle istanze che si portano avanti. Il nostro pensiero va ora alle tante persone che potranno usufruire del servizio, soprattutto nelle periferie dov’è spesso carente”, continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro.
Il problema delle periferie urbane è infatti sempre al centro del dibattito pubblico. Spesso sono zone che vivono un grave disagio a causa di una cattiva gestione comunale che tende ad allargare la forbice, in termini di servizi offerti, tra il centro e le zone extraurbane. “Serve un grande piano sulla mobilità a Roma – conclude Girlando - un piano programmatico che riveda le fermate degli autobus e che le renda anche più sicure”.
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