martedì 14 dicembre 2010
De Pierro, responsabilità politica scontri Roma è di Silvio Berlusconi
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Prendiamo fermamente le distanze dai facinorosi che hanno generato violenza diretta, ma quanto successo deve far riflettere attentamente”
Roma – “In base a ciò che è accaduto oggi a Roma, prendiamo fermamente le distanze dai facinorosi che hanno generato violenza diretta e sosteniamo, invece, chi ha manifestato pacificamente e democraticamente il proprio dissenso al governo Berlusconi”. Così si esprime Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, in merito ai tafferugli che hanno sconvolto la Capitale, immediatamente dopo il voto di fiducia incassato dal governo.
“Quanto successo deve far riflettere attentamente - continua De Pierro -, poiché oggi la violenza è stata generata da frange di delinquenti scalmanati. Purtroppo, però, anche i più pacifici, quando vengono schiacciati e calpestati da soprusi e prevaricazioni, possono lasciarsi andare a una pericolosa deriva insurrezionista”.
Il centro di Roma è stato blindato sin da questa mattina, quando per le strade si sono riversati migliaia di manifestanti tra universitari, studenti medi, Fiom e comitati dell’Aquila che hanno proceduto in maniera del tutto pacifica. Dopo il sì al governo, però, le cose sono radicalmente mutate. I black bloc e i militanti dei centri sociali, prima hanno attaccato la polizia nel tentativo di arrivare vicino al Parlamento e, successivamente, hanno devastato le zone di via del Corso e di piazza del Popolo.
“In ogni caso - ribadisce il leader dell’Italia dei Diritti -, riteniamo che tutti i disordini che si sono verificati sono stati generati da una rabbia recondita che ha covato in deprecabili soggetti con naturale predisposizione all’esagitazione, frutto di una politica arrogante e spregiudicata nei confronti degli strati più deboli del tessuto sociale. Quindi, è inutile nascondere che la responsabilità politica cade chiaramente su Silvio Berlusconi il quale, giunto ormai al capolinea della sua parabola istituzionale, è auspicabile che faccia le valige e abbandoni il proscenio politico ridotto a un ridicolo teatrino con lo stesso presidente del Consiglio a fare da capocomico”.
Senza mezzi termini De Pierro procede nella sua critica al premier: “Un Berlusconi che ha svilito il ruolo democratico del Parlamento e che ha legiferato in virtù dei suoi interessi e per difendersi dai processi che lo vedono coinvolto, non esitando, a tali scopi, ad agire per decretazione urgente e abusando la questione di fiducia. Un Berlusconi che ha fatto del Parlamento un ufficio per ratificare quanto da lui già deciso. In oltre due anni, il premier ha legiferato solo ad personam o per difendere gli interessi di pochi, determinando per il resto una preoccupante situazione di stallo che paralizza ogni attività da dover svolgere per il bene del Paese. Come se non bastasse, e qui la responsabilità politica degli incidenti di oggi a Roma acquista maggior rilevanza, il presidente del Consiglio ha favorito l’esaltazione e l’esasperazione del populismo leghista dando vigore alla voce di una fazione politica fanatica e violenta”.
Quest’oggi anche i più scettici si sono arresi ed hanno preso coscienza che Berlusconi potrà continuare il suo mandato, sebbene alla Camera egli abbia vinto con un margine risicatissimo. “La fiducia odierna che il premier ha ‘ottenuto’ si regge su una piattaforma di cartapesta che renderà ancora più marcata la paralisi in cui agonizza la Nazione e l’esecutivo, a questo punto, potrebbe rinominarsi Razzi-Scillipoti”.
De Pierro conclude così il suo intervento: “La mia solidarietà personale va alle forze dell’ordine che sono state costrette a fronteggiare una violenza inaudita per fare da scudo a un governo che in un Paese normale non avrebbe dovuto mai esistere e che, ironia della sorte, proprio verso i tutori dell’ordine ha legiferato in maniera iniqua, costringendo gli operatori di polizia ad affrontare i problemi legati alla sicurezza con lapalissiana scarsità di mezzi, rappresentando un esecutivo che, a nostro avviso, non merita di essere rappresentato”.
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Soldà commenta perplessità di Thorne su libertà di stampa italiana
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La preoccupazione degli Usa ribadisce una brutta realtà che il governo non esita a confermare”
Roma – “Da questo scoop di WikiLeaks si evince che anche la diplomazia americana era preoccupata dell’atteggiamento del governo italiano che mirava e mira ad oscurare la democrazia e la libertà d’informazione”. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, appare per nulla sorpreso del commento, divulgato da WikiLeaks, dell’ambasciatore Usa a Roma David Thorne relativamente al decreto Romani.
Secondo il delegato statunitense, la norma, che il governo italiano voleva approvare tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, avrebbe dato la possibilità all’Agcom di bloccare qualsiasi contenuto in rete di siti stranieri e avrebbe favorito Mediaset nei confronti dei suoi competitor, Sky in primis. “Ciò che si contesta a Berlusconi è il suo modo di governare - ribadisce Soldà -, volto a favorire se stesso e a bloccare le libertà fondamentali dei cittadini: quella di partecipazione attiva nella politica e la libertà di manifestazione del pensiero, come lo stesso tentativo del decreto Romani conferma”.
Nel cablogramma del 3 febbraio 2010 Thorne sosteneva che la norma avrebbe potuto rappresentare un precedente per Paesi come la Cina, che l’avrebbero copiata ed utilizzata per giustificare i propri attacchi contro la libertà di espressione. L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude il suo intervento dichiarando: “Sebbene quel decreto non sia stato poi attuato, resta il tentativo losco del governo volto, ancora una volta, a manovrare l’informazione nazionale”.
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lunedì 13 dicembre 2010
Eterni lavori in corso all’Eur, Soldà preoccupato
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti : “I cittadini fanno bene ad allarmarsi capisco il loro stato d’animo”
Roma – Le uniche nuvole che ad oggi emergono dai cantieri dell’Eur sono quelle di fumo. Il quartiere romano attende tra malumori e speranze che si concretizzino le opere da tempo annunciate: il parcheggio da 2200 posti, l’interramento della Cristoforo Colombo ancora in fase di studio e su tutte la “Nuvola”, nucleo per i convegni ideato dell’architetto Massimiliano Fuksas.
“Siamo di fronte alla solita vicenda all’italiana, nello specifico alla romana – interviene Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti- , è inspiegabile che si possa pensare ad un grande centro congressi all’ Eur quando non si elabora e non si studia un progetto unitario che preveda anche la creazione di parcheggi. Le cose devono andare per forza congiunte, vivere nella sinergia, nella progettualità di evoluzione dello stato d’avanzamento lavori.”
Iniziata tra il 2007 e il 2008, non terminata nei 36 mesi promessi, l’opera di Fuksas, si augura il sindaco Gianni Alemanno, potrebbe vedere la luce solo nel 2013, va molto peggio per l’interramento della Colombo attualmente in fase di finanziamento. Resta invece in attesa di collocazione, dopo la bocciatura della zona Marconi, la progettazione del parcheggio per oltre 2000 veicoli, indispensabile nel prossimo futuro, viste le iniziative che coinvolgeranno il quartiere di Roma Sud.
“I cittadini fanno bene ad allarmarsi - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - capisco il loro stato d’animo, sono preoccupati dal caos che si verificherebbe nell’ipotesi venga costruita unicamente la ‘Nuvola’ di Fuksas e che i parcheggi vengano realizzati in ritardo o addirittura non fatti. La condizione degli abitanti della zona è ulteriormente aggravata perché tra le altre iniziative scellerate dell’amministrazione c’è quella dello svolgimento della formula 1 sempre in quella porzione di città che è l’Eur. Sono situazioni queste – prosegue Soldà - che non mettono serenità, la politica deve invece cercare di rassicurare, dare degli obiettivi, delle progettualità , il tutto però sempre attraverso la condivisione e la partecipazione dei cittadini, i quali, in questo frangente – chiosa - ,vivono con tanti dubbi e perplessità che non li fanno star tranquilli e hanno ragione”.
giovedì 9 dicembre 2010
Soldà attacca la “Parentopoli” romana
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “È in questo modo che il centrodestra sta dimostrando come intende dare risposte ai cittadini e ai giovani in cerca di occupazione”
Roma – “Non si tratta di casi sporadici. Ciò che è venuto fuori in quest’ultimo periodo rientra in un sistema di intrighi e di clientelismo messo a regime da un centrodestra che ha evidenziato il suo modo di gestire il potere”. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, si esprime senza mezzi termini sugli scandali che stanno travolgendo nelle ultime settimane il sindaco Alemanno e la sua Giunta.
Subito dopo la vicenda Atac, l’inquilino del Campidoglio è chiamato a rispondere sulle strane coincidenze legate alle ultime assunzioni dell’Ama, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma. Infatti, a partire dal 2008, questa ditta ha assunto un migliaio di persone, tra cui numerosi parenti di stretti collaboratori del primo cittadino della Capitale. “In oltre due anni di gestione di queste aziende da parte della Giunta comunale - sottolinea Soldà -, è risultato più che evidente lo straripamento di potere dei massimi vertici delle municipalizzate che in questo modo hanno dimostrato un’enorme arroganza e senso di impunità”.
Critico l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro che conclude dichiarando: “Con questi atteggiamenti il centrodestra ha mostrato chiaramente in che modo intende dare risposte ai cittadini ed in particolar modo ai giovani in cerca di occupazione. Se non si cambierà rotta, non ci si meravigli dell’aumento della disaffezione da parte di questi ultimi nei confronti della politica”.
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mercoledì 24 novembre 2010
Telefonata - monologo di Berlusconi a Ballarò, De Pierro indignato
Il presidente dell’Italia dei Diritti : “Singolare che Berlusconi abbia il coraggio di parlare di mistificazione di notizie quando i suoi scherani a capo dell’informazione padronale e di quella pubblica lottizzata conoscono bene cosa voglia dire la mistificazione in quanto è un esercizio al quale si dedicano quotidianamente”
Roma – “Il presidente Berlusconi ha dimostrato ancora una volta di avere una concezione molto personalizzata della democrazia e della libera informazione che è principio cardine, appunto, del vivere democratico. Ciò che è successo ieri durante la puntata di Ballarò non mi meraviglia molto, mi sarei meravigliato del contrario. Esprimo la mia solidarietà personale a Giovanni Floris, sia come collega che come presidente dell’Italia dei Diritti e, naturalmente, a tutta la redazione, che si adopera affinché qualche scorcio di pluralismo informativo sia ancora presente nel nostro paese.”
Severa la reazione di Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, all’ennesima polemica che vede protagonista Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente ieri sera nella trasmissione televisiva di Raitre “Ballarò”.
Il Premier, stizzito per alcuni servizi giornalistici mandati in onda sulla questione insoluta dei rifiuti in Campania, ha tuonato polemicamente, prima abbozzando una difesa dell’operato del Governo poi inveendo contro il conduttore Floris, accusando lui e il programma, di trarre in inganno i telespettatori.
“Mi sembra quantomeno singolare – prosegue De Pierro - che Berlusconi abbia il coraggio di parlare di mistificazione di notizie quando i suoi scherani, a capo dell’informazione padronale e di quella pubblica lottizzata, conoscono bene cosa voglia dire la mistificazione, in quanto è un esercizio al quale si dedicano quotidianamente, partorendo puntualmente il trionfo della menzogna sulla miriade di notizie che potrebbero altrimenti mettere in discussione l’operato del Governo. Fortunatamente Floris, anche se con qualche difficoltà, ha retto bene il colpo, dimostrando di avere la schiena dritta. Bisogna capire – dichiara il presidente dell’Italia dei Diritti - che Berlusconi non è abituato ad essere contraddetto ed è difficile parlare di mistificazione quando i risultati dell’operato del suo esecutivo sono sotto gli occhi di tutti in quella bellissima città che è Napoli, che in questo momento, purtroppo a causa dell’incapacità gestionale di chi sta al potere, sta suscitando la compassione del mondo intero. La cosa incredibile è che Berlusconi per l’ennesima volta avrebbe rimangiato una parola data, in quanto Floris ha spiegato che era stato concesso al Premier di intervenire in trasmissione solo a patto che accettasse di rispondere alle domande e di interagire con gli ospiti, cosa che, come è sua abitudine fare, non ha fatto, lasciandosi andare ad uno dei suoi noiosi monologhi”
Il vociare del pubblico in studio ha contribuito a fomentare uno scontro già piuttosto aspro che poteva apparire cheto, paradossalmente, solo nei volti degli politici seduti nel “salotto televisivo”.
“La cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso – continua De Pierro - è che, a parte le prevedibili smorfie di approvazione circostanziale e riverenziale del ministro Raffaele Fitto e del direttore del de ‘Il Giornale’ Maurizio Belpietro, nessun altro degli ospiti abbia osato interrompere, o almeno cercare di contraddire, le affermazioni completamente astratte e surreali del Premier, a dimostrazione del fatto – chiosa - che serve ridisegnare un quadro più concreto di opposizione e soprattutto di alternativa a Berlusconi e al berlusconismo.”
martedì 23 novembre 2010
Trent’anni da sisma in Irpinia e Basilicata, le osservazioni di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’istituzione della Protezione Civile è una valida dimostrazione che quando si fanno delle leggi attuali, le cose possono cambiare in positivo”.
L’anniversario del terremoto che il 23 novembre del 1980 colpì la Campania e la Basilicata riporta oggi l’attenzione su una vicenda che è tutt’altro fuorché conclusa. Basti pensare ai 600 milioni di euro che ancora mancano per completare la ricostruzione della Basilicata. D’altra parte, oggi nel rinnovare la solidarietà alle vittime, si riflette sulle modalità di intervento susseguite al sisma e culminate nell’istituzione della Protezione Civile.
“Sono trascorsi trent’anni dal terremoto dell’Irpinia – afferma Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti in occasione della ricorrenza – che oggi rimane una profonda ferita del nostro Paese nonché un’area in cui servono ancora fondi affinché la ricostruzione possa dirsi ultimata.
Nonostante il tempo trascorso – prosegue Soldà – il ricordo della tragedia ha messo in evidenza la macchina della solidarietà di allora, poiché in quel momento tutti ci siamo sentiti vicini alle vittime del sisma. Da allora si è giunti alla presa di coscienza che il volontariato non basta per sanare un disastro ambientale, ma serve una cultura della prevenzione. Infatti solo successivamente alla vicenda è stata emanata una legge nazionale sulla Protezione Civile con cui sono stati definiti i temi della prevenzione e del superamento dell’emergenza. Con questa normativa, infatti, tutti gli enti locali entrano a far parte della macchina della protezione civile contribuendo, così, al costante monitoraggio degli eventuali rischi presenti su un territorio. Tale provvedimento – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è una valida dimostrazione che quando si fanno delle leggi attuali le cose possono cambiare in positivo.”
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martedì 16 novembre 2010
Alemanno vuole più uomini armati in metro a Roma, la reazione della Sassone
La viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: “Alemanno ha vinto la campagna elettorale facendo leva proprio sul tema della sicurezza. Una volta vinte le elezioni, però, ha tagliato i fondi alle forze dell’ordine.”
Per garantire la sicurezza nella Capitale è stata presentata in Campidoglio, dal sindaco Gianni Alemanno e dall’amministratore delegato dell’Atac, Maurizio Basile, un nuova misura anti-criminalità. Lo scopo della proposta è quello di intensificare alla vigilanza nelle stazioni metropolitane più a rischio attraverso un complesso sistema di controllo, operativo tutti i giorni dalle 7 alle 23. Di fatto, verranno introdotte cinque pattuglie di vigilantes nel tratto ferroviario Roma-Lido; 14 squadre, suddivise in due sottogruppi di 7 guardie ciascuna, saranno impiegate per sorvegliare le linee metropolitane A e B, mentre 12 saranno chiamate a ricoprire i percorsi Roma-Viterbo e Roma-Pantano.
“ Anzitutto, dal punto di vista della sicurezza – commenta Antonella Sassone, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti – Alemanno ha vinto la campagna elettorale facendo leva proprio su questo discorso. Una volta aggiudicate la vittoria elettorale, però, ha tagliato i fondi alle forze dell’ordine incurante delle gravi conseguenze. Non a caso a Roma è prevista la chiusura di 19 commissariati nonostante la protesta dei cittadini. Senza tralasciare la circostanza – ha aggiunto la referente dell’Italia dei Diritti – che anche i commissariati aperti hanno poche risorse a disposizione. La sicurezza deve inoltre essere demandata alle forze dell’ordine che sono garanzia e espressione della volontà statuaria, mentre i vigilantes sono semplicemente dei mercenari. Quanto alla questione del perché si verificano problemi di sicurezza – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – la risposta è che Roma non ha politiche sociali intese, non solo come integrazione degli stranieri e incentivazione della cultura del vivere civile, ma anche come controllo e coscienza sociale che ad oggi non vengono incoraggiate da modelli istituzionali adeguati.”
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lunedì 8 novembre 2010
Nuova aggressione subita da donna a Roma. L’accusa di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: Assistiamo tutti i giorni a violenze di ogni tipo e questo dato di fatto, dimostra l’inconsistenza politica delle promesse elettorali del centrodestra, che aveva basato la sua campagna sulla sicurezza”
Roma, 8 ottobre 2010 – Ennesimo atto di violenza ha avuto luogo a Roma nella giornata di ieri. Una giovane donna è stata aggredita e resa oggetto di palpeggiamenti da un uomo che la ha avvicinata con un pretesto. Teatro dell’agguato è stata una via scarsamente frequentata del quartiere di Pietralata. L’episodio va inscriversi in una nuova escalation di violenza registrata in città.
“A Roma, ormai, oltre i classici spot di facciata, per la sicurezza non si è fatto nulla – drastico il commento di Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti -. Assistiamo tutti i giorni a violenze di ogni tipo e questo dato di fatto, dimostra l’inconsistenza politica delle promesse elettorali del centrodestra, che aveva basato la sua campagna sulla sicurezza”.
“Quello che emerge è una lacerazione sociale che attraversa i diversi quartieri dell’Urbe – prosegue Soldà -, solo garantendo il confronto e l’inserimento anche lavorativo di tutte le categorie di cittadini, si potrà studiare un nuovo piano sicurezza, vero e tangibile”.
Roma, 8 ottobre 2010 – Ennesimo atto di violenza ha avuto luogo a Roma nella giornata di ieri. Una giovane donna è stata aggredita e resa oggetto di palpeggiamenti da un uomo che la ha avvicinata con un pretesto. Teatro dell’agguato è stata una via scarsamente frequentata del quartiere di Pietralata. L’episodio va inscriversi in una nuova escalation di violenza registrata in città.
“A Roma, ormai, oltre i classici spot di facciata, per la sicurezza non si è fatto nulla – drastico il commento di Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti -. Assistiamo tutti i giorni a violenze di ogni tipo e questo dato di fatto, dimostra l’inconsistenza politica delle promesse elettorali del centrodestra, che aveva basato la sua campagna sulla sicurezza”.
“Quello che emerge è una lacerazione sociale che attraversa i diversi quartieri dell’Urbe – prosegue Soldà -, solo garantendo il confronto e l’inserimento anche lavorativo di tutte le categorie di cittadini, si potrà studiare un nuovo piano sicurezza, vero e tangibile”.
giovedì 4 novembre 2010
Celebrazioni per il quattro novembre a Roma, le considerazioni di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Festa molto importante per la nostra comunità nazionale. Tuttavia, dovremmo attentamente ripensare la missione delle nostre Forze Armate all’estero”
– Si è tenuta a Roma la celebrazione della festa delle forze armate. Il programma della manifestazione ha visto il classico sorvolo delle Frecce Tricolore, l’inaugurazione di un’area espositiva tematica con tanto di taglio del nastro ad opera del sindaco Alemanno, tutto ciò alla presenza del governatore Polverini. In occasione di questo evento il Governo ha diffuso sui principali media anche uno spot celebrativo.
Al di là dell’evidenza sfarzosa della ricorrenza tuttavia, continua l’escalation di feriti e di morti che coinvolgono il contingente italiano in missione all’estero. “Evento molto importante, che sottolinea il nostro legame nazionale, che tuttavia viene rovinato da quanto avviene alle nostre divisioni in cosiddette azioni di pace – così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – Il consuntivo ci deve far preoccupare e riflettere. La pace non c’è dove ci sono perdite di vite umane siano queste civili o militari”.
L’invito dell’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro è esplicito: “Dovremmo attentamente rivalutare l’opportunità di mantenere le nostre truppe in quegli scenari”.
Soldà, inoltre, coglie l’occasione per sottolineare un altro aspetto che attualmente mina quell’immagine di paese unito e solidale: “Una breve osservazione va fatta sulla attuale situazione del premier: tutte le notizie bislacche e le dichiarazioni compromettenti che quotidianamente provengono dai suoi comportamenti minano le fondamenta di quel riconoscimento che si vorrebbe recuperare con parate e sfarzo apparente”.
– Si è tenuta a Roma la celebrazione della festa delle forze armate. Il programma della manifestazione ha visto il classico sorvolo delle Frecce Tricolore, l’inaugurazione di un’area espositiva tematica con tanto di taglio del nastro ad opera del sindaco Alemanno, tutto ciò alla presenza del governatore Polverini. In occasione di questo evento il Governo ha diffuso sui principali media anche uno spot celebrativo.
Al di là dell’evidenza sfarzosa della ricorrenza tuttavia, continua l’escalation di feriti e di morti che coinvolgono il contingente italiano in missione all’estero. “Evento molto importante, che sottolinea il nostro legame nazionale, che tuttavia viene rovinato da quanto avviene alle nostre divisioni in cosiddette azioni di pace – così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – Il consuntivo ci deve far preoccupare e riflettere. La pace non c’è dove ci sono perdite di vite umane siano queste civili o militari”.
L’invito dell’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro è esplicito: “Dovremmo attentamente rivalutare l’opportunità di mantenere le nostre truppe in quegli scenari”.
Soldà, inoltre, coglie l’occasione per sottolineare un altro aspetto che attualmente mina quell’immagine di paese unito e solidale: “Una breve osservazione va fatta sulla attuale situazione del premier: tutte le notizie bislacche e le dichiarazioni compromettenti che quotidianamente provengono dai suoi comportamenti minano le fondamenta di quel riconoscimento che si vorrebbe recuperare con parate e sfarzo apparente”.
lunedì 18 ottobre 2010
Nel IV municipio di Roma sparisce la raccolta indifferenziata, la Menciotti commenta
La responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga un tale disagio ai residenti . Bisognerebbe importare modelli virtuosi di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”
Roma- A Roma nel IV municipio, zona Montesacro, l’Ama ha sostituito i classici contenitori verdi per i rifiuti indifferenziati con i vecchi cassonetti blu per il multimateriale e cassonetti bianchi per la carta . Infatti, i residenti di Sacco Pastore e Conca d’Oro hanno protestato raccogliendo le firme per chiedere al Comune di riportare i bidoni verdi nel quartiere. Sulla spiacevole situazione è intervenuta Federica Menciotti, responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “Nel IV Municipio faremo appello anche alle Associazione dei Consumatori per promuovere congiuntamente all’ Italia dei Diritti la raccolta delle firme, per dare voce ai cittadini che chiedono all’AMA di sospendere la nuova raccolta che va contro il buon senso, rendendo improponibile specie per anziani e disabili inseguire i punti mobili di raccolta differenziata, per non parlare dei camioncini che si fermano a orari e in vie prestabilite e per quelle famiglie dove entrambi i coniugi lavorano”.
A peggiorare il contesto di incuria generale è il cumulo di sacchetti dell’indifferenziata lasciati per strada, i quali emanano cattivi odori e lasciano una situazione di grave sporcizia per il quartiere capitolino. “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga un tale disagio ai residenti del IV municipio – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , anziché, secondo il semplice buon senso, importare modelli virtuosi di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”.
Roma- A Roma nel IV municipio, zona Montesacro, l’Ama ha sostituito i classici contenitori verdi per i rifiuti indifferenziati con i vecchi cassonetti blu per il multimateriale e cassonetti bianchi per la carta . Infatti, i residenti di Sacco Pastore e Conca d’Oro hanno protestato raccogliendo le firme per chiedere al Comune di riportare i bidoni verdi nel quartiere. Sulla spiacevole situazione è intervenuta Federica Menciotti, responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “Nel IV Municipio faremo appello anche alle Associazione dei Consumatori per promuovere congiuntamente all’ Italia dei Diritti la raccolta delle firme, per dare voce ai cittadini che chiedono all’AMA di sospendere la nuova raccolta che va contro il buon senso, rendendo improponibile specie per anziani e disabili inseguire i punti mobili di raccolta differenziata, per non parlare dei camioncini che si fermano a orari e in vie prestabilite e per quelle famiglie dove entrambi i coniugi lavorano”.
A peggiorare il contesto di incuria generale è il cumulo di sacchetti dell’indifferenziata lasciati per strada, i quali emanano cattivi odori e lasciano una situazione di grave sporcizia per il quartiere capitolino. “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga un tale disagio ai residenti del IV municipio – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , anziché, secondo il semplice buon senso, importare modelli virtuosi di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”.
martedì 12 ottobre 2010
Soldà contro la strage di alberi secolari avviata dal Comune di Roma
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi”
Roma – “Un fatto gravissimo”, così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta l’abbattimento di decine di alberi avviato negli ultimi mesi dal Comune di Roma. Ultimo caso è quello avvenuto in estate ai danni di 15 pini secolari nell’area del Forte Portuense, un polmone verde che a luglio è stato raso al suolo sull’esempio di ciò che è avvenuto in molti quartieri della Capitale. Due anni fa, in piazza della Madonna di Loreto, le ruspe avevano sradicato altri alberi secolari per fare spazio ai sondaggi archeologici necessari alla costruzione della nuova metropolitana; poi fu la volta di via Panama e pochi mesi fa sono stati rasi al suolo gli alberi di viale Tor di Quinto e i pini di largo Corrado Ricci. In una città asfissiata dallo smog, dunque, le poche aree verdi rimaste sono messe in grande pericolo. “Ciò che per tanti anni è cresciuto di pochi centimetri alla volta – continua Soldà –, viene abbattuto senza scrupolo. Le essenze arboree sono orgoglio della città, dacché ne hanno accompagnato la crescita. Se esistono criteri oggettivi per i quali alcuni alberi possono intralciare in qualche modo, l’abbattimento dovrebbe essere proprio l’ultima spiaggia. L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi. La cosa più grave – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è che ciò che non venga ripiantato ciò che viene abbattuto. Questo è inaccettabile”.
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giovedì 7 ottobre 2010
Denuncia dei falsi elettorali di Formigoni, il richiamo all’ordine di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Se le accuse saranno verificate verranno svelate mistificazioni di una gravità inaudita”
Roma, 7 ottobre 2010 – Lo scorso martedì si è tenuta a Milano una conferenza stampa del consigliere regionale Marco Cappato volta a denunciare l’esistenza di circa 2000 firme, raccolte per la presentazione del listino di Formigoni alle ultime elezioni regionali, erano state raccolte prima della riunione programmatica tra i vertici del Pdl tenutasi ad Arcore il 23 febbraio quindi su fogli in bianco. Emergerebbe inoltre l’esistenza di molteplici moduli di raccolta che portano firme che sembrerebbero artefatte dalla stessa mano. Se queste evidenze venissero acclarate la legittimità della nomina dell’attuale Governatore lombardo traballerebbe.
“La raccolta delle firme, che siano per un listino elettorale o per un referendum – ricorda il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – deve essere corredata da un effettivo e corretto ufficio di verificatori. Non abbiamo sicuramente di chi fa imbrogli, millantando e utilizzando strumentalmente la buona fede dei cittadini, loro elettori e non”.
Attesa per queste ore la pronta smentita e tornata di querele tra il Governatore e Cappato, anche se tuttavia, come esplicita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L’accertamento di questa denuncia porterebbe allo svelamento di fatti di una gravità inaudita in quanto si andrebbe a ledere il rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Mi auguro che ciò non sia vero – conclude Soldà – che sia il frutto di errori e di incomprensioni, ma se così non fosse, avanti tutta!”.
Roma, 7 ottobre 2010 – Lo scorso martedì si è tenuta a Milano una conferenza stampa del consigliere regionale Marco Cappato volta a denunciare l’esistenza di circa 2000 firme, raccolte per la presentazione del listino di Formigoni alle ultime elezioni regionali, erano state raccolte prima della riunione programmatica tra i vertici del Pdl tenutasi ad Arcore il 23 febbraio quindi su fogli in bianco. Emergerebbe inoltre l’esistenza di molteplici moduli di raccolta che portano firme che sembrerebbero artefatte dalla stessa mano. Se queste evidenze venissero acclarate la legittimità della nomina dell’attuale Governatore lombardo traballerebbe.
“La raccolta delle firme, che siano per un listino elettorale o per un referendum – ricorda il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – deve essere corredata da un effettivo e corretto ufficio di verificatori. Non abbiamo sicuramente di chi fa imbrogli, millantando e utilizzando strumentalmente la buona fede dei cittadini, loro elettori e non”.
Attesa per queste ore la pronta smentita e tornata di querele tra il Governatore e Cappato, anche se tuttavia, come esplicita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L’accertamento di questa denuncia porterebbe allo svelamento di fatti di una gravità inaudita in quanto si andrebbe a ledere il rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Mi auguro che ciò non sia vero – conclude Soldà – che sia il frutto di errori e di incomprensioni, ma se così non fosse, avanti tutta!”.
mercoledì 6 ottobre 2010
Disagi per i lavori alla stazione Termini di Roma, Soldà critica i responsabili
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”
Roma – Nei sotterranei della stazione Termini vige il disordine più totale a causa dei lavori di ammodernamento delle uscite della metropolitana sulle linee A e B. A margine di un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” sulla qualità delle stazioni della metropolitana di Roma, è emersa un immagine pressoché poco edificante della Capitale: infatti campeggiano scale, rampe, strettoie e tornelli mal funzionanti, i quali ostacolano il libero movimento dei passeggeri. In merito al degrado che non sembra arrestarsi, ha espresso un parere Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti. “C’è una corresponsabilità di chi gestisce i lavori in questione, iniziati ad aprile e non ancora terminati. La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”.
Alla pessima situazione perpetrata ai danni dei viaggiatori, si aggiunge la cartellonistica scritta quasi esclusivamente in italiano e arrivati ai tornelli, la traversia più difficile: scampare alla strettoia dei cantieri, i quali intralciano pesantemente il passaggio degli utenti e riducono lo spazio nella stazione. “I viaggiatori hanno il diritto di protestare e non è la priva volta che si viene a conoscenza di tali disagi - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, e nel momento in cui si attuano dei lavori come questi è indispensabile tenere conto delle difficoltà oggettive e logistiche dei passeggeri”.
Roma – Nei sotterranei della stazione Termini vige il disordine più totale a causa dei lavori di ammodernamento delle uscite della metropolitana sulle linee A e B. A margine di un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” sulla qualità delle stazioni della metropolitana di Roma, è emersa un immagine pressoché poco edificante della Capitale: infatti campeggiano scale, rampe, strettoie e tornelli mal funzionanti, i quali ostacolano il libero movimento dei passeggeri. In merito al degrado che non sembra arrestarsi, ha espresso un parere Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti. “C’è una corresponsabilità di chi gestisce i lavori in questione, iniziati ad aprile e non ancora terminati. La stazione Termini, essendo uno dei più grandi nodi ferroviari europei, dovrebbe assicurare dei servizi di circolazione eccellenti e non situazioni ingestibili come queste”.
Alla pessima situazione perpetrata ai danni dei viaggiatori, si aggiunge la cartellonistica scritta quasi esclusivamente in italiano e arrivati ai tornelli, la traversia più difficile: scampare alla strettoia dei cantieri, i quali intralciano pesantemente il passaggio degli utenti e riducono lo spazio nella stazione. “I viaggiatori hanno il diritto di protestare e non è la priva volta che si viene a conoscenza di tali disagi - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, e nel momento in cui si attuano dei lavori come questi è indispensabile tenere conto delle difficoltà oggettive e logistiche dei passeggeri”.
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lunedì 27 settembre 2010
Pedaggio sul Gra di Roma, Italia dei Diritti annuncia battaglia
Il presidente del movimento Antonello De Pierro: “Organizzeremo clamorose manifestazioni di protesta a partire da un numero infinito di incatenamenti lungo il raccordo anulare”
“Noi dell’Italia dei Diritti non possiamo stare certo a guardare quello che è l’ennesimo ‘scippo’ alle tasche dei cittadini, visto che sia il nostro dna, sia la nostra ragione sociale, sono rivolti a salvaguardare i diritti in particolar modo delle fasce più deboli”. Con queste parole il presidente del movimento nazionale Antonello De Pierro dichiara guerra aperta all’idea avanzata dall’Anas circa l’istituzione del pedaggio elettronico sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sul tratto stradale che collega la Capitale con Fiumicino. “Siamo sbigottiti e scandalizzati – continua De Pierro – di fronte al progetto dell’Anas che, sfruttando perfettamente un assist legislativo fornito su un piatto d’argento dall’ultima finanziaria del governo Berlusconi, sta per introdurre un tale, ignobile, balzello. Non abbiamo mai creduto, neanche per un secondo, all’attendibilità dell’opposizione di Renata Polverini al provvedimento, né ai proclami di Gianni Alemanno che, annunciando azioni plateali come quella di sfondare con la propria auto un casello che non si capisce nemmeno quale sia, dacché si parla di videopedaggi, sta cercando di riconquistare qualche briciola della credibilità persa fortemente per strada nel suo percorso amministrativo. È chiaro che stanno prendendo in giro i cittadini. L’intenzione di istituire il pagamento del pedaggio c’è, e se qualcuno non si opporrà realmente con vigore sarà attuato a breve. Su questo fronte noi non ci lasceremo intimorire e annunciamo battaglia, certi che i cittadini saranno dalla nostra parte. Il copione come sempre è lo stesso: raccontare favole per poi fare assimilare e accettare quasi automaticamente il nuovo esborso, come già accaduto con i parcometri o molto prima con l’Ici”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti, pensando alle conseguenze che il videopedaggio sul Gra avrebbe sulla viabilità della Capitale aggiunge: “Tutto ciò, oltre che essere immorale nei confronti di chi è costretto per lavoro a percorrere il Gra diverse volte al giorno, obbligherà molti a evitare l’ingiusto assalto legalizzato alle proprie tasche riversandosi sulle strade consolari, già abbondantemente intasate. Chi non è di Roma non si senta estraneo e indenne da tale sopruso legislativo – avvisa De Pierro –, in quanto non è da escludere che presto cominceranno a pensare di introdurre pedaggi anche sulle strade statali. A fronte di ingenti somme di denaro sottratte allo Stato da politicanti disonesti, la parola d’ordine sembra essere ormai sempre più fare cassa con i soldi dei contribuenti. Annunciamo perciò clamorose manifestazioni di protesta – conclude il presidente del movimento nazionale –, a partire da un numero infinito di incatenamenti lungo il raccordo anulare”.
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venerdì 24 settembre 2010
Processo Ue all’Italia per esenzione Ici alla Chiesa, il parere di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti : “Necessario evitare le disuguaglianze.”
Roma – La Commissione Europea aprirà a metà ottobre un’indagine formale contro lo Stato Italiano per gli aiuti concessi alla Chiesa. Verranno analizzate le esenzioni fiscali accordate agli enti ecclesiastici in settori come scuole private, case di cura, strutture commerciali e turistico - alberghiere, che beneficiano dell’esenzione totale dal pagamento Ici e del 50% su quello Ires. Tali esoneri garantiscono alle strutture cattoliche un risparmio di due miliardi di euro annuali e un vantaggio notevole sulla concorrenza laica.
“Va indubbiamente valutata la situazione – interviene Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti - e va fatta una seria riflessione sull’argomento. Dal punto di vista della concorrenza vi è un'evidente disparità a vantaggio dei proprietari che affittano a prezzi elevati pur godendo dell’esenzione dal pagamento dell’Ici. E' una questione da valutare bene, la Chiesa deve pagare giustamente le tasse, evitando di affittare alloggi al centro storico a 1000 euro al mese godendo dei privilegi fiscali.”
Entro 18 mesi Bruxelles dovrà decidere circa le sorti dell’Italia, la cui condanna appare difficilmente evitabile scorrendo le “conclusioni preliminari” all’interno dei documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia , nel quale sono denunciate una violazione di alcune norme e un aiuto di Stato realmente in atto, azioni incompatibili con le regole dell’Unione Europea.
“Bisogna distinguere – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – i luoghi di culto, quelli deputati all’assistenza e alle opere caritatevoli, dalle attività che pur essendo del Vaticano, producono reddito. Abbiamo assistito anche a vicende spiacevoli, allo sfratto di disabili per il riaffitto della casa, in centro, a 2000 euro al mese. È necessario pertanto - chiosa Soldà - un approfondimento accurato su beni immobili e proventi al fine di non creare squilibri tra i cittadini ed evitare le disuguaglianze”.
martedì 21 settembre 2010
La Lazio rinchiude un’aquila a Formello, lo sdegno di Di Cosmo
Il responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti: “L’idea non solo vìola tutte le normative vigenti circa il benessere degli animali come esseri senzienti, ma risulta essere poco etica e assolutamente fuoriluogo”
Roma, 21 settembre 2010 – “Vola un’aquila nel cielo”, recita l’inno della Lazio, che proprio nel rapace ha il simbolo societario. Da domani sera, però, l’espressione diventerà meno metaforica: il presidente Claudio Lotito ha infatti pensato di “adottare” un’aquila vera da far volare all’interno dell’Olimpico in occasione delle gare casalinghe dei biancocelesti. L’idea, presa in prestito dal Benfica, è quella di riportare i tifosi allo stadio attraverso un’attività di marketing non convenzionale. L’aquila, che – ironia della sorte – si chiamerà Libertà, da due giorni vive a Formello, dove passa la giornata ascoltando l’inno della Lazio e allenandosi per tre ore al giorno con il suo addestratore. La società sta provvedendo a costruire una voliera per ospitare stabilmente il rapace, che debutterà domani sera nel match contro il Milan. Il volo di un animale sullo stadio Olimpico, però, è vietato dal regolamento del Comune, che potrebbe muovere il reato di bracconaggio contro il presidente Lotito. A questo proposito si è già mossa la Lav, che ha chiesto l’intervento di polizia e corpo forestale per verificare se l’animale sia entrato in Italia con le necessarie certificazioni e detenuto secondo le norme vigenti.
“Che il presidente Lotito, nello scenario calcistico, avesse delle velleità folkloristiche ed eccentriche era risaputo – ha commentato Marco Di Cosmo, responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti –, ma che si spingesse addirittura a sfruttare un animale delicato ed importante per l’ecosistema come l’aquila è incredibile. Non si tratta di una forma di marketing, bensì di un gesto disperato per riportare i tifosi della Lazio allo stadio. L’idea non solo vìola tutte le normative vigenti circa il benessere degli animali come esseri senzienti, ma risulta essere poco etica e assolutamente fuoriluogo. Una politica societaria che guardi più al vivaio della propria squadra e alla creazione di nuovi servizi per i tifosi sul modello inglese – incalza Di Cosmo – sicuramente risulterebbe molto più utile per la causa della Lazio. Ci auguriamo che dai futuri sviluppi della vicenda si evinca che il luogo più adatto per un rapace siano le montagne, non di certo una voliera a Formello. Auguriamo un buon campionato alla Lazio – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, auspicando che non si macchi della colpa di detenere un animale già di per sé minacciato dalla caccia illegale e dall'inquinamento, e che dimostri piuttosto il valore dei propri giocatori sul campo, riportando così i tifosi allo stadio unicamente per meriti sportivi”.
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Roghi rom di eternit alla Muratella, Soldà chiede intervento
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Necessario che le forze dell’ordine compiano ulteriori attività di monitoraggio”
Roma, 21 settembre 2010 – Per gli abitanti della Muratella, quartiere della periferia Nord di Ardea, in provincia di Roma, è stato un week-end di fuoco. In senso letterale. Da domenica a oggi non si contano i falò accesi dai rom del campo abusivo di via Marchetti, da giugno inserito nel piano nomadi. Il sospetto è che all’usanza ormai diffusa di accendere fuochi per spellare i cavi di rame si sia aggiunto un tentativo di smaltire illegalmente l’eternit, sostanza altamente cancerogena che rischia, assieme alla diossina sprigionata dalla plastica bruciata, di venire respirata dai residenti della zona, ovviamente esasperati. Soltanto domenica ci sono stati 3 incendi, con la cenere che è arrivata fino a Parco de’ Medici. “Non c’è abbastanza controllo”, il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, che incalza: “Già c’è il problema nomadi di cui si parla da anni senza risultati che possano dare sollievo a chi abita nelle vicinanze dei campi rom, se poi si aggiungono situazioni ai limiti della realtà come la combustione di plastiche o ancor peggio di eternit, che è altamente nocivo per la salute, è necessario che le forze dell’ordine compiano ulteriori attività di monitoraggio. Evidentemente – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – i programmi che si sono fatti per avere una città con una gestione oculata dei nomadi sono ancora lungi dall’essere adempiti. Questo significa che l’amministrazione comunale ha fatto solo proclami”.
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lunedì 20 settembre 2010
A Roma strana multa “ad personam” per De Pierro
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Presenterò denuncia per omissione di atti d’ufficio”
Continuano gli episodi quantomeno sospetti nei rapporti tra Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, e la polizia municipale di Roma. L’ultimo atto ha visto due vigilesse, probabilmente del I Gruppo, multare il leader del movimento extraparlamentare a piazza Navona. De Pierro, che a causa di un principio di disidratazione aveva fermato la macchina per acquistare una bottiglia d’acqua in un bar, al suo ritorno ha trovato due agenti del corpo di polizia municipale nell’atto di compilazione di una multa per divieto di sosta. Le vigilesse hanno poi lasciato la zona, noncuranti delle decine di auto potenzialmente sanzionabili per lo stesso motivo parcheggiate davanti a quella di De Pierro. “Non contesto la multa, che è sacrosanta e pagherò senza fare ricorso – ha commentato il presidente dell’Italia dei Diritti –, bensì lo strano comportamento delle vigilesse, apparse dal nulla nel tempo necessario ad acquistare una bottiglia d’acqua e interessate a multare soltanto me nonostante ci fossero diverse autovetture davanti alla mia in sosta vietata”. De Pierro, che ha poi segnalato l’accaduto a una volante della Polizia che ha provveduto a prendere nota delle targhe delle altre automobili, sta valutando di avanzare una richiesta d’incontro al comandante del I Gruppo Cesarino Caioni e la presentazione di una denuncia per omissione di atti d’ufficio, anche se l’indagine dovrebbe partire automaticamente vista la procedibilità d’ufficio del presunto reato.
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Cinquemila firme per abolire botticelle a Roma, Soldà contrario
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Basterebbe circoscrivere tale servizio alle zone pianeggianti di parchi e ville romane, anziché tra le salite asfaltate della Capitale”
Diverse associazioni ambientaliste, tra cui Oipa e Lav, hanno presentato oltre 5000 firme al Campidoglio per abolire le botticelle, le carrozze trainate da cavalli tipiche della Capitale. La recente aggressione subita da una donna in via del Corso ad opera di un vetturino al quale aveva chiesto soltanto informazioni sullo stato di salute dell’animale è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo per le continue violazioni del regolamento comunale sulla tutela degli animali da parte dei vetturini stessi. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, si è espresso così in merito: “E’ vero che le botticelle sono una tradizione romana ma è altrettanto chiaro che il regolamento varato di recente circa le ore di lavoro dei cavalli e il loro riposo nelle fasce più calde deve essere rispettato. L’animale non può essere considerato una macchina che produce soldi, né in nome di una tradizione possono morire delle bestie sotto gli occhi di tutti. E’ un fenomeno di fatto anacronistico quello delle botticelle – incalza Soldà –, ma non sono favorevole alla loro completa abolizione. Basterebbe circoscrivere tale servizio alle zone pianeggianti di parchi e ville romane, anziché tra le salite asfaltate della Capitale. In questo modo – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – si unirebbero tradizione e rispetto per l’animale, anche se riguardo ai vetturini c’è anche un problema di natura fiscale che va sicuramente risolto”.
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martedì 14 settembre 2010
A Roma ventiquattromila gli indigenti, la Sassone insorge
La viceresponsabile capitolina dell’Italia dei Diritti: “E’ necessario che la nostra città diventi più civile con chi è meno fortunato, senza buonismo ma con un po’ di buon senso”
Roma- A fronte di una recente indagine stilata dal Comune di Roma, sono circa ventiquattromila i senza tetto che vivono in stato di totale indigenza nel territorio capitolino. Dalle cifre dichiarate emerge un quadro pressoché preoccupante, in quanto la maggior parte dei barboni sopra dichiarati non hanno nessun mezzo di sostentamento. A esprimere un parere su tale situazione è Antonella Sassone, viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Leggo di questa notizia con un certo disappunto. Roma si affaccia ad una stagione nuova di riforme ma è culturalmente impreparata, soprattutto nella classe dirigente che non ha idea di quello che succede tra la gente normale e che si occupa di “altro”.”
L’indagine compiuta grazie al lavoro dell’anagrafe e di associazioni di volontariato e comunità religiose, ha fatto presente inoltre che tra i senza fissa dimora, gli stranieri rappresentano comunque la percentuale più alta. Circa l'84%. Entrando nello specifico 17.000 sono quelli extracomunitari, 2.240 quelli comunitari. Quasi 4 mila sono invece gli italiani. Clochard a volte per scelta oppure vittime di circostanze sfortunate, come ad esempio la perdita di lavoro, casa o famiglia. “Ventiquattromila persone non sono un numero - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sono una realtà che non possiamo permetterci di ignorare e che non può prescindere da un impegno concreto nell’attuazione di politiche sociali che dovrebbero essere una priorità di qualsiasi agenda politica. E’ necessario che la nostra città diventi più civile con chi è meno fortunato, senza buonismo ma con un po’ di buon senso”.
Roma- A fronte di una recente indagine stilata dal Comune di Roma, sono circa ventiquattromila i senza tetto che vivono in stato di totale indigenza nel territorio capitolino. Dalle cifre dichiarate emerge un quadro pressoché preoccupante, in quanto la maggior parte dei barboni sopra dichiarati non hanno nessun mezzo di sostentamento. A esprimere un parere su tale situazione è Antonella Sassone, viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Leggo di questa notizia con un certo disappunto. Roma si affaccia ad una stagione nuova di riforme ma è culturalmente impreparata, soprattutto nella classe dirigente che non ha idea di quello che succede tra la gente normale e che si occupa di “altro”.”
L’indagine compiuta grazie al lavoro dell’anagrafe e di associazioni di volontariato e comunità religiose, ha fatto presente inoltre che tra i senza fissa dimora, gli stranieri rappresentano comunque la percentuale più alta. Circa l'84%. Entrando nello specifico 17.000 sono quelli extracomunitari, 2.240 quelli comunitari. Quasi 4 mila sono invece gli italiani. Clochard a volte per scelta oppure vittime di circostanze sfortunate, come ad esempio la perdita di lavoro, casa o famiglia. “Ventiquattromila persone non sono un numero - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sono una realtà che non possiamo permetterci di ignorare e che non può prescindere da un impegno concreto nell’attuazione di politiche sociali che dovrebbero essere una priorità di qualsiasi agenda politica. E’ necessario che la nostra città diventi più civile con chi è meno fortunato, senza buonismo ma con un po’ di buon senso”.
lunedì 13 settembre 2010
Anas vuole pedaggio elettronico sul Gra di Roma, l’attacco di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La società gestrice della rete stradale dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”
“L’Anas dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”. Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, sul pedaggio elettronico voluto dall’Anas sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sull’autostrada che collega la Capitale con Fiumicino. La società gestrice della rete stradale italiana pubblicherà oggi il bando di gara di 150 milioni per la cosiddetta “esanzione dinamica senza barriere”, una sorta di occhio elettronico in grado di leggere le targhe dei veicoli in transito e di inviare automaticamente a casa la richiesta di pagamento. Il Campidoglio, la Provincia di Roma e la Regione Lazio hanno già fatto fronte comune per impedire un progetto che – pur non riguardando chi si muove all'interno alla città, bensì solo chi vi arriva dall’autostrada o coloro i quali verso questa si dirigono – darebbe il colpo di grazia a tutti quei pendolari già penalizzati dai rincari delle tariffe autostradali scattati in estate e poi bloccati dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. “Il Gra è utilizzato ogni giorno da migliaia di lavoratori come percorso quasi obbligato per andare a lavoro – incalza Soldà –, e altrettanto vale per la bretella Roma-Fiumicino. E’ impensabile tassare il pedaggio su strade di così vitale importanza, a maggior ragione se si calcola che quella dei pendolari già non è una delle categorie più fortunate. Se al traffico, al lungo viaggio, ai rincari della benzina, si deve aggiungere anche una tassa extra per 5 giorni settimanali, per i lavoratori che vengono dall’hinterland romano recarsi in ufficio diventerà un’impresa”. Italia dei Diritti promette battaglia nei confronti di tale progetto e invita tutti i sostenitori del movimento ad appoggiare le iniziative che verranno a breve rese note.
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giovedì 9 settembre 2010
Dato alle fiamme terreno di De Pierro, altro atto intimidatorio?
Il presidente dell’Italia dei Diritti:” Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo ”
Roma – Ennesimo atto d’intimidazione nei confronti del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro. L’altra notte, infatti, è stato appiccato il fuoco su un terreno di sua proprietà in zona Castel di Leva. “Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio - ha detto Antonello De Pierro - ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo. In ogni caso sta di fatto che l’incendio è di natura dolosa, e con tanti terreni presenti in quel territorio è stato preso di mira proprio il mio. Se ciò fosse, sarebbe certamente un altro gesto grave che la procura dovrebbe cominciare a prendere in considerazione. Naturalmente ciò significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro, vuol dire che stiamo dando fastidio a chi pensa di poter utilizzare le istituzioni per interessi privati. Qualcuno mi ha chiesto se ho paura. Certo che ho paura, però è altrettanto certo che non mi fermo e vado avanti. L’unica cosa che mi dispiace è che noi dell’Italia dei Diritti spesso siamo lasciati da soli nelle nostre battaglie, con le istituzioni che in genere sonnecchiano o addirittura ci boicottano, come del resto anche alcuni giornalisti purtroppo pennivendoli al servizio del sistema. Certamente avremmo meno paura se le istituzioni ci sostenessero ma in questo tessuto sociale sembra che chi lotta per la legalità e la giustizia sia da mettere all’angolo e chi invece delinque sia da candidare addirittura in parlamento”.
Sulla vicenda deve essere fatta ancora luce e le responsabilità restano tutte da accertare, tuttavia, il terreno oggetto dell’incendio da agricolo diventerà presto edificabile e questo pone più di un sospetto sull’accaduto.“L’episodio dell’altra notte – ha proseguito il presidente dell’Italia dei Diritti - mi fa pensare maggiormente ad un atto intimidatorio legato alla nostra attività in quanto la zona in questione è considerata a recupero e presto diventerà edificabile iniziando a solleticare gli appetiti di chi edifica grossi business nel campo del’edilizia e naturalmente può essere penalizzato dalla nostra iniziativa moralizzatrice che si esplicita nella previsione dei trasferimenti periodici ogni tre anni per i vigili urbani i dipendenti degli uffici tecnici territoriali da un municipio all’altro, già condivisa dalla giunta Alemanno. Chiedo solo alle istituzioni, o meglio alla parte sana dell’apparato istituzionale, di sostenerci, in quanto ciò che noi chiediamo è solo legalità e giustizia che dovrebbe essere di norma in uno stato democratico e di diritto”.
Già in passato il presidente dell’Italia dei Diritti era stato oggetto di aggressioni ed atti intimidatori alla sua persona, ma questi episodi negativi non hanno mai minato il suo impegno e le sue battaglie in favore della legalità. “Ho già subìto atti vandalici alla mia autovettura - ha detto ancora De Pierro - due tentati investimenti, nel secondo caso si trattava di una persona denunciata per abusi edilizi con la complicità di cellule deviate della polizia municipale e dell’ufficio tecnico di Ostia ed era in stato di ebbrezza. Stranamente nel mese di luglio in piena movida estiva due ispettrici del commissariato di pubblica sicurezza di Ostia lido, nonostante le mie numerose richieste, non sono riuscite a reperire un etilometro né a sottoporre la persona in questione ad esami ematici presso il vicinissimo ospedale “Grassi”. Dopo un’aggressione a bastonate da parte di un noto pregiudicato di Ostia insieme all’appena citato denunciato per indurmi a lasciar perdere e anche in quel caso la volante della polizia intervenuta, ancora non capisco perché non ha provveduto al sequestro dell’arma utilizzata, e contro i due giace semplicemente un procedimento per lesioni lievi. Non è un caso se avevo già denunciato una cricca che muove i suoi tentacoli sull’edilizia del litorale romano e zone limitrofe e di certo non mi fermerò fino a quando gli organi competenti riusciranno a smascherare le innumerevoli illegalità presenti. Da sempre mi sono dichiarato disponibile a parlare davanti all’autorità giudiziaria.”
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giovedì 2 settembre 2010
Via libera allo sgombero di 200 campi Rom a Roma, Calgani invita al dialogo
Appello del responsabile romano dell’Italia dei Diritti a «agire insieme alle amministrazioni locali, anche per evitare emergenze umanitarie»
Roma – Bibbidi-bobbidi-bu: si può risolvere un problema vecchio decenni nell’arco di sette giorni, parola di Gianni Alemanno, sindaco. Entro una settimana Roma non ospiterà più campi nomadi abusivi. A pochi giorni – era il 27 agosto – dal tragico rogo nel campo di Via Morselli in cui è morto un bambino di tre anni, il primo cittadino della Capitale annuncia il repentino sgombero di circa 200 insediamenti irregolari.
«Queste sono sparate di impatto mediatico che poi finiscono col creare enormi problemi alle amministrazioni locali – commenta Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti – perché costringono ad azioni che non vengono preliminarmente concordate come dovrebbero».
Per primi saranno sgombrati i campi ritenuti più pericolosi, anche (ma non solo) dal punto di vista igienico – sanitario.
«Non abbiamo nulla in contrario alla messa in sicurezza di strutture precarie – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – purché non si creino agglomerati – ghetto, inutili ed inumani».
Alla politica dei muscoli si contrappone quella della testa, del dialogo. «Spesso le polemiche circa il tasso di criminalità nei quartieri che ospitano i campi sono strumentali – continua Calgani – la verità è che spesso nascono per mancanza di dialogo e concertazione con le amministrazioni dei municipi e con la popolazione residente».
mercoledì 1 settembre 2010
Il Campidoglio non eroga buoni pasto a nonni- vigili, disappunto di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:“Mi auguro di cuore che queste persone siano presto ricompensate. Il rispetto per l’anziano è essenziale, in una società in cui domina una forte crisi di valori.”
Roma - Il Comune di Roma ritarda il rimborso spese per 2.000 nonni-vigili aderenti al progetto Un amico per la città, il servizio di vigilanza volto al controllo del traffico davanti alle scuole durante il periodo scolastico e promosso dall’assessorato capitolino alle politiche sociali, il quale prevede come ricompensa buoni pasto per i pensionati volontari. In merito all’ennesima vicenda a danno delle fasce più deboli, incalza Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione comunale guidata da Alemanno dovrebbe porre rimedio a questi spiacevoli episodi a danno di persone oneste che tutelano l’incolumità dei bambini, ed è vergognoso che il progetto in questione venga vanificato per colpa di chi viene meno al suo dovere”.
A pochi giorni dalla ripresa delle attività scolastica, i volontari senior promettono a malincuore di abbandonare il progetto sopra citato, in quanto lamentano la mancata erogazione dei buoni pasto di maggio e di giugno. “Mi auguro di cuore – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che queste persone siano presto ricompensate. Il rispetto per l’anziano è essenziale, in una società in cui domina una forte crisi di valori e in un momento di forte regressione economica.”
Roma - Il Comune di Roma ritarda il rimborso spese per 2.000 nonni-vigili aderenti al progetto Un amico per la città, il servizio di vigilanza volto al controllo del traffico davanti alle scuole durante il periodo scolastico e promosso dall’assessorato capitolino alle politiche sociali, il quale prevede come ricompensa buoni pasto per i pensionati volontari. In merito all’ennesima vicenda a danno delle fasce più deboli, incalza Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione comunale guidata da Alemanno dovrebbe porre rimedio a questi spiacevoli episodi a danno di persone oneste che tutelano l’incolumità dei bambini, ed è vergognoso che il progetto in questione venga vanificato per colpa di chi viene meno al suo dovere”.
A pochi giorni dalla ripresa delle attività scolastica, i volontari senior promettono a malincuore di abbandonare il progetto sopra citato, in quanto lamentano la mancata erogazione dei buoni pasto di maggio e di giugno. “Mi auguro di cuore – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che queste persone siano presto ricompensate. Il rispetto per l’anziano è essenziale, in una società in cui domina una forte crisi di valori e in un momento di forte regressione economica.”
venerdì 16 luglio 2010
A Roma in nero sei affitti su dieci, l’indignazione di Girlando
Il viceresponsabile capitolino dell’Italia dei Diritti: “Comportamento che configura il reato di evasione fiscale”
Roma - A Roma il 60% degli affitti per gli universitari fuori sede è in nero. Il 70% degli appartamenti non corrisponde alle descrizioni che ne vengono fatte sugli annunci, nonostante questo i prezzi risultano esorbitanti, con una media di seicento euro mensili per una stanza. Coinvolti in misura maggiore gli studenti non residenti nella Capitale, molti, uno su quindici subiscono la perenne scarsità di posti letto disponibili nelle strutture convenzionate e vengono costretti a cadere nella rete delle locazioni illegali.
“Questa – interviene Giuliano Girlando viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti – è la grave conseguenza della mancanza di un piano di edilizia scolastica a tutela degli studenti universitari, una questione irrisolta da parte della gestione comunale, specialmente a Roma, così come nelle altre città sedi di atenei che non affrontano definitivamente la situazione. Urgono – continua Girlando – risposte immediate da parte dei responsabili comunali romani e soprattutto dal Governo per quanto concerne le politiche universitarie. Dal Ministro Gelmini abbiamo visto attuata solo la politica dei tagli e non quella degli investimenti e delle risorse.”
Condizioni disagevoli pagate un prezzo salatissimo per i ragazzi, gli annunci infatti non descrivono l’amara realtà fatta di stanze senza finestra, posti letto in comune, uso della cucina permesso ad orari rigidi o non consentito affatto, il tutto senza un regolare contratto d’affitto.
“Il problema degli affitti in nero – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è una forma di illegalità purtroppo assai diffusa nel paese, serve un maggiore controllo da parte delle autorità competenti, si tratta di un comportamento che configura il reato di evasione fiscale .”
giovedì 15 luglio 2010
Arrestato per tangenti ufficiale dell’Esercito, la condanna di Calgani
Il responsabile per Roma dell’Italia dei Diritti esorta a distinguere: che la legittima condanna di un atto illecito non condizioni la libera attribuzione delle responsabilità
Roma – Il primo rischio è il «pensiero inutile», il pensiero qualunquista da bar del lunedì mattina, che confonde cronaca, politica e notizie sportive. «La prima cosa che passa nella mente di tutti coloro che apprendono notizie come queste è che politici, amministratori e militari sono tutti uguali – commenta il responsabile romano dell’Italia dei Diritti, Alessandro Calgani – Credo che sia il caso di evitare questa forma di pensiero inutile».
A balzare ai dubbi onori della cronaca è F.P., 49 anni, tenente colonnello dell’esercito, di stanza presso il comando dei supporti delle forze operative terrestri di base alla Cecchignola, arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del nucleo operativo mentre all'interno del suo ufficio riceveva dalle mani di un imprenditore una tangente di circa 5mila euro.
«Questi atti deplorevoli non possono che essere condannati, ma sono propenso a considerarli fenomeni fisiologici di malcostume che si riscontrano ovunque – rincara la dose l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e poi bisognerebbe pensare che gli attori coinvolti sono sempre due. Da una parte un rappresentante del mondo delle istituzioni, dall’altra di quello economico. Il tornaconto è di entrambi, come le responsabilità».
Non solo. Il vero rischio connesso al «pensiero inutile» è che quello che tutti pensano prenda il posto di ciò che non tutti vedono, o vorrebbero vedere. « Il problema – conclude Calgani – è l'incremento di questi fenomeni, che si tende ad omettere dalle cronache, piuttosto che a contrastare radicalmente. Roma ha una grande opportunità, ma l'esempio dovrebbe nascere anche dai suoi amministratori, che spesso invece fanno notizia per essere coinvolti in atti analoghi».
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venerdì 9 luglio 2010
Autobus senza aria condizionata a Roma. La reazione di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Con le attuali temperature è una condizione da Terzo Mondo
Roma, 9 luglio 2010 – Torna l’estate e si ripropongono gli annosi problemi che affliggono coloro che sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici. Da una recente indagine emerge che sette autobus dell’Atac su dieci sono sprovvisti di aria condizionata oppure c’è ma non funziona.
“Una condizione da Terzo Mondo, – commenta così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – ormai l’aria condizionata, viste le temperature che durante l’estate si registrano a Roma, non può essere considerata un bene superfluo, di lusso”.
Il pensiero dell’esponente del movimento extraparlamentare guidato da Antonello De Pierro è rivolto a chi non ha altra scelta che utilizzare i mezzi pubblici, ma anche a chi si trova a sobbarcarsi i numerosi problemi esistenti per una scelta ecologista o di pura comodità: “I centri di interesse lavorativi, culturali e sociali della Capitale, hanno la caratteristica di essere diffusi a macchia di leopardo sull’intero territorio e molti sono quelli che decidono di lasciar a casa il mezzo privato, pertanto la puntualità, la pulizia e la presenza di comodità che rendano piacevole il viaggio sono necessari, soprattutto ora che si sta profilando un ulteriore rincaro del costo del biglietto. Questa sarebbe l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione sprecona e sciatta”.
Roma, 9 luglio 2010 – Torna l’estate e si ripropongono gli annosi problemi che affliggono coloro che sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici. Da una recente indagine emerge che sette autobus dell’Atac su dieci sono sprovvisti di aria condizionata oppure c’è ma non funziona.
“Una condizione da Terzo Mondo, – commenta così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – ormai l’aria condizionata, viste le temperature che durante l’estate si registrano a Roma, non può essere considerata un bene superfluo, di lusso”.
Il pensiero dell’esponente del movimento extraparlamentare guidato da Antonello De Pierro è rivolto a chi non ha altra scelta che utilizzare i mezzi pubblici, ma anche a chi si trova a sobbarcarsi i numerosi problemi esistenti per una scelta ecologista o di pura comodità: “I centri di interesse lavorativi, culturali e sociali della Capitale, hanno la caratteristica di essere diffusi a macchia di leopardo sull’intero territorio e molti sono quelli che decidono di lasciar a casa il mezzo privato, pertanto la puntualità, la pulizia e la presenza di comodità che rendano piacevole il viaggio sono necessari, soprattutto ora che si sta profilando un ulteriore rincaro del costo del biglietto. Questa sarebbe l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione sprecona e sciatta”.
lunedì 28 giugno 2010
Italia dei Diritti sostiene il progetto “Due ruote per la speranza” a favore dell’Airc
Il vicepresidente del movimento nazionale Roberto Soldà: “Dietro a una società troppo superficialmente ritenuta individualista ed egoista c’è un cuore vivo e pulsante che anima iniziative come questa”
Roma – “Una iniziativa encomiabile di una categoria, quella dei motociclisti, che ha saputo mettersi in discussione per un fine nobile”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta il progetto “Due ruote per la speranza”, una raccolta fondi in favore dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che vedrà domenica 4 luglio migliaia di motociclisti provenienti da tutta Italia radunarsi all’ippodromo Capannelle di Roma per manifestare la propria solidarietà e richiamare al tempo stesso l’attenzione su una categoria troppo spesso vista di cattivo occhio dalle istituzioni per i comportamenti sconsiderati di qualche irresponsabile. L’intento degli organizzatori è quello di dimostrare che dietro a caschi dalle grafiche sprezzanti e scarichi talvolta un po’ rumorosi si celano persone sensibili alle tematiche dei più bisognosi e vicine a tutti coloro che sono affetti da un male per cui i fondi da destinare alla ricerca costituiscono ancora oggi l’unica arma possibile.
“La ricerca sul cancro – continua Soldà – deve assolutamente essere portata avanti, e per farlo purtroppo ha bisogno di qualcuno che colmi le lacune create dalle istituzioni. Già altre volte il mondo associativo si è fatto carico di problemi della collettività, ma questo fa capire quanto dietro a una società troppo superficialmente ritenuta individualista ed egoista ci sia un cuore vivo e pulsante che anima iniziative come questa”.
Italia dei Diritti intende esprimere tutto il proprio sostegno nei confronti dei promotori del progetto, pertanto invita tutti i sostenitori del movimento nazionale a partecipare in massa all’evento che si terrà il 4 luglio a partire dalle ore 12 presso l’ippodromo Capannelle di Roma, dove con una semplice donazione si potranno restituire speranze e sorrisi a coloro che lottano quotidianamente contro il cancro.
Roma – “Una iniziativa encomiabile di una categoria, quella dei motociclisti, che ha saputo mettersi in discussione per un fine nobile”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta il progetto “Due ruote per la speranza”, una raccolta fondi in favore dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che vedrà domenica 4 luglio migliaia di motociclisti provenienti da tutta Italia radunarsi all’ippodromo Capannelle di Roma per manifestare la propria solidarietà e richiamare al tempo stesso l’attenzione su una categoria troppo spesso vista di cattivo occhio dalle istituzioni per i comportamenti sconsiderati di qualche irresponsabile. L’intento degli organizzatori è quello di dimostrare che dietro a caschi dalle grafiche sprezzanti e scarichi talvolta un po’ rumorosi si celano persone sensibili alle tematiche dei più bisognosi e vicine a tutti coloro che sono affetti da un male per cui i fondi da destinare alla ricerca costituiscono ancora oggi l’unica arma possibile.
“La ricerca sul cancro – continua Soldà – deve assolutamente essere portata avanti, e per farlo purtroppo ha bisogno di qualcuno che colmi le lacune create dalle istituzioni. Già altre volte il mondo associativo si è fatto carico di problemi della collettività, ma questo fa capire quanto dietro a una società troppo superficialmente ritenuta individualista ed egoista ci sia un cuore vivo e pulsante che anima iniziative come questa”.
Italia dei Diritti intende esprimere tutto il proprio sostegno nei confronti dei promotori del progetto, pertanto invita tutti i sostenitori del movimento nazionale a partecipare in massa all’evento che si terrà il 4 luglio a partire dalle ore 12 presso l’ippodromo Capannelle di Roma, dove con una semplice donazione si potranno restituire speranze e sorrisi a coloro che lottano quotidianamente contro il cancro.
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lunedì 21 giugno 2010
Al San Camillo di Roma 40% di infermieri parzialmente inabili, Soldà chiede mobilità
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Ampliare la pianta organica affinché il personale affetto da patologie limitanti possa svolgere un diverso servizio”
È allarme infermieri al San Camillo Forlanini di Roma, dove il 40% delle 1500 unità che compongono il personale paramedico possiede una certificazione comprovante una qualche patologia e per questo viene sgravato del duro lavoro di corsia a vantaggio di un più leggero incarico in ambulatorio. Allergia al lattice e impossibilità di alzare pesi sono le cause più ricorrenti. La situazione, già grave, è diventata insostenibile dopo il taglio di 172 posti letto voluto dalla direzione sanitaria; fattore che determinerà un carico di lavoro pressoché doppio per il personale totalmente abilitato. Dal coordinamento Rsu fanno sapere che, nonostante l'azienda abbia mandato tutti a visita, sono stati pochi i reintegrati, segno che le patologie ci sono; ma allora, ci si chiede, perché non assumere 600 infermieri totalmente abilitati impiegando gli altri per l’assistenza domiciliare o negli ambulatori del territorio? È di questo avviso anche Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Sicuramente questi problemi mettono in risalto la necessità di una migliore organizzazione delle risorse umane all’interno del San Camillo Forlanini, perché se questo è il dato, anche se confermato dalle visite mediche, bisognerà ampliare la pianta organica affinché il personale affetto da patologie limitanti possa svolgere un diverso servizio. Sono d’accordo col sindacato – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e, visto che a breve si avranno i rinnovi dei contratti degli operatori sanitari, mi auguro che venga dato loro un aumento consistente, coerente con l’importanza di un lavoro di cui troppo spesso è stata sottovalutata la durezza”.
È allarme infermieri al San Camillo Forlanini di Roma, dove il 40% delle 1500 unità che compongono il personale paramedico possiede una certificazione comprovante una qualche patologia e per questo viene sgravato del duro lavoro di corsia a vantaggio di un più leggero incarico in ambulatorio. Allergia al lattice e impossibilità di alzare pesi sono le cause più ricorrenti. La situazione, già grave, è diventata insostenibile dopo il taglio di 172 posti letto voluto dalla direzione sanitaria; fattore che determinerà un carico di lavoro pressoché doppio per il personale totalmente abilitato. Dal coordinamento Rsu fanno sapere che, nonostante l'azienda abbia mandato tutti a visita, sono stati pochi i reintegrati, segno che le patologie ci sono; ma allora, ci si chiede, perché non assumere 600 infermieri totalmente abilitati impiegando gli altri per l’assistenza domiciliare o negli ambulatori del territorio? È di questo avviso anche Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Sicuramente questi problemi mettono in risalto la necessità di una migliore organizzazione delle risorse umane all’interno del San Camillo Forlanini, perché se questo è il dato, anche se confermato dalle visite mediche, bisognerà ampliare la pianta organica affinché il personale affetto da patologie limitanti possa svolgere un diverso servizio. Sono d’accordo col sindacato – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e, visto che a breve si avranno i rinnovi dei contratti degli operatori sanitari, mi auguro che venga dato loro un aumento consistente, coerente con l’importanza di un lavoro di cui troppo spesso è stata sottovalutata la durezza”.
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venerdì 18 giugno 2010
In arrivo stangata dal Campidoglio, Calgani avvilito
Il responsabile romano dell’Italia dei Diritti:“Rimango basito di fronte a scelte così scellerate”
Roma - “Il documento di Bilancio 2010 urta contro la situazione disagiata delle famiglie, sulle tematiche ambientali e sui diritti sanciti dalla legge. Sono esterrefatto, le persone stanno rinunciando alle auto per il loro costo eccessivo e si programma un aumento per i mezzi pubblici, i commercianti sono in difficoltà e si aumentano gli oneri per esercitare la professione, gli asili nido diventano l'unica via di uscita per le famiglie che lavorano e gli arriva una stangata economica di grande rilevanza”.
Così Alessandro Calgani, responsabile capitolino dell’Italia dei Diritti, commenta senza mezzi termini la discussione che il Campidoglio si appresta ad avviare fra oggi e domani per l’approvazione del documento di Bilancio 2010, una manovra che contiene aumenti generalizzati per quasi tutti i servizi della città.
I rincari riguarderanno i prezzi dei biglietti per bus e metro, la tariffa sui rifiuti, le rette per gli asili nido e le mense scolastiche e anche la tassa per l’occupazione del suolo pubblico da parte dei commercianti.
“Esistono i mezzi per reperire denaro nel Comune, sono e sarò sempre del parere che i furbi che aggirano, con false autocertificazioni ed escamotage non leciti, le proprie spettanze debbano essere reintegrati nell'adempiere alle casse comunali per la propria disponibilità – sostiene l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e rimango sconcertato che strutture nuove, quali scuole materne e asili nido realizzate con soldi pubblici rimangano con i cancelli sbarrati a causa della mancanza di risorse economiche”.
Controlli antidroga per autisti e vetturini a Roma, la precisazione di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Regolamenti serrati e aumenti saranno inutili se non accompagnati da migliorie strutturali
Roma, 18 giugno 2010 – Controlli antidroga e antialcool a Roma per i conducenti dei mezzi dell’ATAC, tassisti e vetturini dei calessi. Questa la direttiva emanata ieri dal Consiglio comunale come norma di comportamento.
“Di certo si tratta di un passo avanti verso un miglioramento auspicabile del servizio – nota il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – tuttavia va considerato che questo regolamento viene promulgato contemporaneamente alla notizia che presto i biglietti di metro, tram e bus subiranno un aumento del 50%.”
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro chiama in causa un’evidenza sotto gli occhi di tutti gli utenti: “Regolamenti più serrati e aumenti del costo del servizio se non verranno anche accompagnati da migliorie strutturali, come un rispetto maggiore degli orari e una pulizia più radicale delle vetture, saranno uno sforzo vano”.
Roma, 18 giugno 2010 – Controlli antidroga e antialcool a Roma per i conducenti dei mezzi dell’ATAC, tassisti e vetturini dei calessi. Questa la direttiva emanata ieri dal Consiglio comunale come norma di comportamento.
“Di certo si tratta di un passo avanti verso un miglioramento auspicabile del servizio – nota il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – tuttavia va considerato che questo regolamento viene promulgato contemporaneamente alla notizia che presto i biglietti di metro, tram e bus subiranno un aumento del 50%.”
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro chiama in causa un’evidenza sotto gli occhi di tutti gli utenti: “Regolamenti più serrati e aumenti del costo del servizio se non verranno anche accompagnati da migliorie strutturali, come un rispetto maggiore degli orari e una pulizia più radicale delle vetture, saranno uno sforzo vano”.
mercoledì 9 giugno 2010
MOVIDA NOTTURNA SUL TEVERE, CALGANI APPOGGIA LE PROTESTE DEI RESIDENTI
Il responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti: “È Fondamentale il rispetto dei principi della legalità”
Roma – “E' inutile schierarsi pro o contro qualcosa, va trovata una soluzione conciliante tra residenti e necessità di manifestazioni che una grande città come Roma garantisce a cittadini e turisti”. È quanto sostenuto da Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti in merito all’allarme lanciato questa mattina dall’Associazione abitanti centro storico della Capitale sull’occupazione estiva delle banchine del Tevere da parte dei gestori delle bancarelle allestite ogni anno a pochi metri dalle rive del fiume, causa secondo i residenti di rumori e schiamazzi. Inoltre, l’Associazione lamenta le promesse non mantenute dal sindaco Alemanno che solo qualche giorno fa garantiva più controlli per contrastare il caos notturno. Infatti a suscitare l’indignazione dell’Associazione, è anche l’assoluta mancanza di rispetto per i degenti dell’ospedale Fatebenefratelli che saranno costretti a tollerare fastidiosi rumori provocati dalla movida romana.
“Il paletto fondamentale è il rispetto di un regime di legalità - continua Calgani- , ma dire questo non significa che avere l'autorizzazione all'esercizio di attività commerciali si traduca automaticamente nello stare in regola. Innanzitutto le assegnazioni degli spazi devono rispettare i requisiti previsti dai regolamenti, la valutazione dell'impatto acustico deve avere carattere vincolante alla concessione, gli strumenti di controllo attraverso vigili urbani devono essere costanti ed ove sussistano cause di forza maggiore che rendano un disagio ai cittadini, a questi dovrebbero essere concessi indennizzi sotto varie forme. Ciò a ragione del fatto che indirettamente prestano servizio al benessere sociale ed economico della città. Mi piace sempre lanciare una provocazione - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, ma neanche poi tanto: sarebbe bello che chi sbandiera decisioni, trascorra anche una sola notte nelle condizioni di chi vive il disagio denunciato”.
Roma – “E' inutile schierarsi pro o contro qualcosa, va trovata una soluzione conciliante tra residenti e necessità di manifestazioni che una grande città come Roma garantisce a cittadini e turisti”. È quanto sostenuto da Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti in merito all’allarme lanciato questa mattina dall’Associazione abitanti centro storico della Capitale sull’occupazione estiva delle banchine del Tevere da parte dei gestori delle bancarelle allestite ogni anno a pochi metri dalle rive del fiume, causa secondo i residenti di rumori e schiamazzi. Inoltre, l’Associazione lamenta le promesse non mantenute dal sindaco Alemanno che solo qualche giorno fa garantiva più controlli per contrastare il caos notturno. Infatti a suscitare l’indignazione dell’Associazione, è anche l’assoluta mancanza di rispetto per i degenti dell’ospedale Fatebenefratelli che saranno costretti a tollerare fastidiosi rumori provocati dalla movida romana.
“Il paletto fondamentale è il rispetto di un regime di legalità - continua Calgani- , ma dire questo non significa che avere l'autorizzazione all'esercizio di attività commerciali si traduca automaticamente nello stare in regola. Innanzitutto le assegnazioni degli spazi devono rispettare i requisiti previsti dai regolamenti, la valutazione dell'impatto acustico deve avere carattere vincolante alla concessione, gli strumenti di controllo attraverso vigili urbani devono essere costanti ed ove sussistano cause di forza maggiore che rendano un disagio ai cittadini, a questi dovrebbero essere concessi indennizzi sotto varie forme. Ciò a ragione del fatto che indirettamente prestano servizio al benessere sociale ed economico della città. Mi piace sempre lanciare una provocazione - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, ma neanche poi tanto: sarebbe bello che chi sbandiera decisioni, trascorra anche una sola notte nelle condizioni di chi vive il disagio denunciato”.
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martedì 8 giugno 2010
Rincari su tariffe di Taxi romani, lo sconcerto di Soldà
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Aumentano i prezzi per chi usufruisce di auto bianche, questa è una manovra ‘ pro-crisi’ ”
Roma – “Tutti i giorni leggiamo dai giornali e ascoltiamo dalla televisione che l’Inghilterra e la Germania varano manovre anticrisi. Ciò accade anche in Italia dove, in questi giorni, si sta provvedendo all’innalzamento dell’età pensionabile, si chiede sostegno economico ai giocatori di calcio e contemporaneamente, in direzione opposta, la maggioranza vota in Campidoglio l’aumento dei prezzi dei tassì”
Queste le prime parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in riferimento al provvedimento messo all’ordine del giorno, in Consiglio Comunale, secondo cui ci saranno aumenti del 10-20% sulle tariffe delle auto bianche a Roma: 45 euro la corsa per Fiumicino, 35 per Ciampino e più 10-20% le altre corse. Accanto a ciò vanno aggiunti 120 euro fissi da Fiumicino a Civitavecchia e misure contro l’abusivismo, infatti la delibera prevede sanzioni piuttosto dure, per esempio in caso di truffa la licenza viene sospesa fino a sei mesi.
“Le cifre proposte sono troppo alte – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, certo i tassisti devono lavorare in cambio di uno stipendio decente, senza per questo però gravare sui consumatori. Parliamo di cifre esorbitanti, nella fattispecie di 120 euro come se fossero soldi del Monopoli – conclude Soldà –, ed invece si tratta di quelli della Banca d’Italia. Aumenti considerevoli per tariffe di tutto rispetto, insomma il rincaro è proprio ingiustificato”.
giovedì 3 giugno 2010
A Roma divieti anti movida aggirati dai distributori automatici, Calgani critico
Il responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti: “I distributori automatici sono degli ibridi e come tali necessiterebbero di regole specifiche. Non è con gli annunci ad effetto che si risolvono i problemi”
Roma – Nei giorni scorsi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha emesso una serie di ordinanze per vietare la movida e i tour alcolici nel centro storico della Capitale, senza però far rientrare nei divieti i distributori automatici di cibo e bevande aperti 24 ore e presenti ormai da tempo in molte zone del centro. “Probabilmente – ha dichiarato Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti – il primo cittadino nell’emettere le ordinanze è stato un po’ frettoloso e non ha affrontato a fondo il problema. I distributori automatici rappresentano un ibrido in questo senso, e andrebbero regolamentati con delle norme ben precise”.
Questi “negozi automatici” stanno diventando sempre più una realtà nel centro di Roma. Da Fontana di Trevi a piazza Santi Apostoli, o anche a corso Rinascimento è possibile usufruirne a qualsiasi ora del giorno e della notte. Dunque, se il locale è chiuso e il pub non può più servire da bere perché c’è l’ordinanza del sindaco, ci pensa il distributore a soddisfare i desideri di alcol e cibo di cittadini e turisti. “Questa faccenda – ha concluso l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – mi fa venire in mente i provvedimenti antiprostituzione che furono adottati lo scorso anno, i cui i risultati negativi oggi sono sotto gli occhi di tutti. Quando si prendono delle decisioni per arginare dei fenomeni come quello della movida e del caos notturno in centro, bisognerebbe pensare più alla sostanza delle cose che non all’effetto mediatico da ottenere nell’immediato”.
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Tornelli sugli autobus a Roma, il commento stizzito di Marinelli
Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La priorità dell’amministrazione comunale dovrebbe essere quella di rendere i mezzi pubblici gratuiti, non di aumentare i disagi delle persone che tutti i giorni li utilizzano”
Il comune di Roma, come dichiarato dall’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, si appresta a dare il via ad una fase di sperimentazione per l’installazione dei tornelli antitruffa sugli autobus. A partire dalla fine di giugno, infatti, su 12 mezzi della linea 709 che collega Roma a Ostia, verranno impiantati i primi tornelli che poi, dal mese di ottobre, in caso di risultati positivi, saranno messi progressivamente sul resto delle linee urbane. “Bene farebbe l’assessore alla Mobilità – ha dichiarato Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – oltre che a dimettersi, a ridursi lo stipendio se vuole aiutare dall’alto della sua responsabilità l’insanabile immobilità romana. Penso che la priorità dovrebbe essere quella di rendere i mezzi pubblici gratuiti per i cittadini anziché aumentare i disagi delle poche persone che li prendono”.
L’obiettivo dell’amministrazione è quello di abbattere i costi dell’evasione per il mancato acquisto del biglietto. L’idea è quella di ripetere l’operazione che nel 2007 fu fatta con le linee metropolitane e che diede ottimi risultati, permettendo un incremento d’incasso pari a circa 7 milioni di euro. “Il principio - ha proseguito il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro - dovrebbe essere invece quello di tassare gli automobilisti che vanno in giro in auto da soli, inquinando, togliendo spazio ai pedoni e creando traffico. I proventi che derivano dai parcheggi e dagli accessi al centro storico dovrebbero essere destinati a rendere gratuiti i mezzi pubblici e non ad impinguare gli stipendi degli assessori e del loro staff”.
“Ci sono automobilisti - ha detto ancora Marinelli - che girano a vuoto per un parcheggio a viale Trastevere o sul Lungotevere quando invece basterebbe andare alle Mura Portuensi per trovarlo immediatamente. Non lo fanno perché poi sarebbero costretti a prendere il tram e pagare 2 euro all’andata e 2 euro al ritorno. Se i mezzi pubblici fossero gratuiti molti automobilisti lascerebbero la loro macchina a casa e i problemi legati a traffico e parcheggio diminuirebbero”.
“In ultimo – ha concluso il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – vorrei sollevare dubbi in merito all’inquinamento elettromagnetico dei tornelli, già sollevato per altro per quelli che sono stati installati nella metropolitana, ed anche al problema dello spazio sull’autobus. Penso che i tornelli in questo senso creerebbero non pochi problemi alle mamme con i bambini in carrozzina e alle persone con handicap”.
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martedì 18 maggio 2010
Corruzione vigili urbani romani, De Pierro ricevuto in Campidoglio
Cauto il presidente dell’Italia dei Diritti: “Dopo tanto silenzio sembrano manifestarsi i primi segnali di apertura”
Roma, 18 Maggio 2010 - Sono passati due anni dall’inizio della richiesta da parte di Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici del Comune di Roma, al fine di evitare il loro radicamento nel territorio, spesso causa di corruzione e concussione. In seguito alla sequela di atti di protesta, attraverso diversi incatenamenti, che hanno impegnato lo stesso De Pierro, insieme ai collaboratori e attivisti del movimento da lui guidato, ha avuto luogo un incontro con la dottoressa Rosella Lombardi, dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, a cui hanno partecipato, oltre al leader, anche Alessandro Calgani e Antonella Sassone, rispettivamente responsabile e viceresponsabile romani dell’Italia dei Diritti. “I favoritismi sono un malcostume diffuso nel settore tecnico e dell’edilizia della Capitale, generando parzialità e non trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa, in violazione dell’articolo 97 della Costituzione”. Ha così esordito il capo del movimento per spiegare la motivazione del suo progetto. “Ci sono continue denunce e segnalazioni di un cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, che vedono come protagonisti i vigili urbani – ha continuato De Pierro –. Il nostro obiettivo è dunque quello di proporre una soluzione al problema, attraverso la mobilità degli stessi. Si potrebbe studiare l’organigramma degli uffici e realizzare spostamenti, inizialmente limitati, in modo da garantire la continuità operativa di ogni Municipio. In buona sostanza si può parlare di una rotazione simile a quella delle strutture bancarie. Se si incrociano i dati di denunce in nostro possesso con quelli del Comune circa l’organigramma di tutti i dipendenti comunali è possibile cominciare a lavorare parallelamente insieme in questa direzione”. La Lombardi si è incaricata di presentare la questione all’Ufficio di Gabinetto, per individuare se esiste un’apertura in tal senso, fino all’implementazione della soluzione ritenuta più opportuna, per ridurre il numero dei corrotti tra vigili e dipendenti degli uffici tecnici municipali. Il presidente De Pierro e i due esponenti territoriali del movimento hanno manifestato cauta soddisfazione a seguito del meeting, restando in attesa di conoscere la risposta dei vertici del Campidoglio prima di decidere eventuali passi successivi.
Ufficio Stampa Italia dei Diritti
Addetta Stampa
Piera Panichelle
Capo Ufficio Stampa
Fabio Bucciarelli
Via Virginia Agnelli, 89 – 00151 Roma
Tel. 06 65494632 - 06 97606564; Cell. 347 7463784
e-mail: italiadeidiritti@yahoo.it
sito web: www.italiadeidiritti.it
venerdì 14 maggio 2010
Corruzione vigili urbani a Roma, De Pierro incontrerà Alemanno
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Restiamo in attesa di conoscere la posizione del Campidoglio in merito alla questione per poter successivamente trarre le nostre conclusioni”
Finalmente sembra aprirsi una via nella lunga e faticosa battaglia civica portata avanti dall’Italia dei Diritti, l’organizzazione extraparlamentare di cui Antonello De Pierro è presidente. Da oltre due anni il leader del movimento si è mobilitato in prima persona per portare alla ribalta alcuni comprovati casi di corruzione tra i vigili urbani e tra i dipendenti degli uffici tecnici, invocando presso le istituzioni capitoline la necessità di un costante cambio di municipio nell’esercizio delle loro funzioni e nel rispetto dell’articolo 97 della Costituzione italiana, che sancisce l’imparzialità e la trasparenza con cui deve essere esplicata la funzione amministrativa.
Numerosi sono stati i tentativi, spesso rimasti inevasi, di ottenere un incontro con il sindaco, Gianni Alemanno, e, per dibattere dell’argomento e trovare le soluzioni più idonee. L’unico ad ascoltare la voce del movimento nazionale per la legalità e i diritti è stato il vicecomandante della Polizia municipale, Diego Porta, che in un incontro di circa due anni fa aveva mostrato segnali di apertura verso la proposta. Successivamente si è tenuto un incontro con Marcello Marrocco, capo segreteria dell’assessore al Personale del Comune, Enrico Cavallari, poi dileguatosi nel nulla. Oggi il grido d’allarme lanciato dall’Italia dei Diritti è stato, seppur tardivamente, raccolto: nei prossimi giorni, infatti, si terrà un summit tra i vertici del movimento e Sergio Gallo, capo di gabinetto del sindaco Alemanno. “Dopo tanta attesa finalmente si apre uno spiraglio verso un tavolo di concertazione per discutere la messa in pratica di una proposta che avanziamo da tempo”, dichiara De Pierro, che poi aggiunge: “Chiaramente non ci illudiamo. Aspettiamo prima di sapere il parere di Gianni Alemanno in merito alla questione, che ci auguriamo essere positivo e in linea con quanto espresso dai tanti interlocutori che si sono susseguiti lungo il cammino della nostra crociata. Ricordo infatti che le nostre iniziative mirano a garantire trasparenza e imparzialità nelle funzioni di istituto in comparti lavorativi, purtroppo naturalmente esposti a tentazioni collusive sul territorio”.
Da sottolineare le eclatanti iniziative messe in atto in prima persona da De Pierro per sensibilizzare l’opinione pubblica su tale questione, tra le quali la serie di incatenamenti di protesta da lui inscenati davanti alle più importanti sedi amministrative e informative della città, come la Regione Lazio, il Campidoglio, l’Agi, le sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero, gli studi televisivi delle testate giornalistiche di Rai, Mediaset e Sky. “In genere - rimarca il numero uno dell’Italia dei Diritti – si associa alla nostra richiesta di trasferimenti intermunicipali ogni tre anni la categoria degli appartenenti al corpo della Polizia municipale. Ciò è vero, visto che questo fa parte dei presupposti della nostra richiesta di garanzia di legalità istituzionale, ma dato che il settore dove tali pericoli, e spesso conseguenze pratiche, sono più frequenti è quello dell’edilizia diviene fondamentale che ai trasferimenti dei vigili urbani debbano corrispondere con ancora maggiore determinazione quelli dei dipendenti degli uffici tecnici territoriali”.
L’Italia dei Diritti può contare sulla mobilitazione di un ampio appoggio popolare, poiché a sostegno di questa iniziativa sono state raccolte circa 30.000 firme di cittadini, oltre ad un nutrito gruppo su Facebook composto da 4.000 membri. La società civile si è schierata al fianco del movimento e quotidianamente invia adesioni e attestati di stima e supporto, considerato che il tema della legalità è piuttosto sentito nell’opinione pubblica e dovrebbe sempre rappresentare un caposaldo di una efficiente amministrazione comunale. Infine, De Pierro ribadisce deciso: “Restiamo in attesa di conoscere la posizione del Campidoglio in merito alla questione per poter successivamente trarre le nostre conclusioni”.
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mercoledì 5 maggio 2010
Bufera sui condoni a Roma, indagati assessori Corsini e Morassut, il commento di Girlando
Il viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: “Il connubio politica-affari è malcostume ormai radicato”
Roma, 5 maggio 2010 – “Una vicenda che evidenzia un malcostume diffuso nella Seconda Repubblica e l’esistenza di una questione morale fondamentale”. Questo il commento a caldo di Giuliano Girlando, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, circa la notizia di un avviso di garanzia pervenuto all’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Marco Corsini, al suo predecessore Roberto Morassut e ai vertici della Gemma spa, società che gestisce per conto dell’ente le operazioni riguardanti concessioni edilizie in sanatoria per abusi. Concorso in corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e concussione, i reati contestati dalla procura di Roma a Corsini, mentre solo per il primo è indagato l’ex assessore Morassut. I due avrebbero contrattato con il presidente e l’amministratore delegato della Gemma, l’assunzione di personale segnalato, in cambio di una rinegoziazione degli obiettivi trimestrali e dell’aumento del corrispettivo d’appalto oltre il limite legale. Per questo secondo scopo Corsini avrebbe costretto, minacciandolo di rimuoverlo dall’incarico, il direttore dell’Uce (Ufficio condono edilizio) Paolo Cafaggi, ad autorizzare il pagamento alla società di tre milioni di euro e a firmare lo stato di avanzamento dei lavori senza che fossero stati raggiunti gli obiettivi del contratto d’appalto. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “non c’è alcuna strumentalizzazione politica e nessun accanimento da parte della magistratura. Attendiamo l’esito delle indagini, lasciando lavorare serenamente i magistrati, ma è evidente – conclude Girlando – che la classe dirigente accetta il connubio con imprenditori e uomini d’affari”.
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