lunedì 7 dicembre 2009

Lo scandalo degli alloggi della Difesa, Calgani alza la voce


Il responsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Se c'è una legge questa va rispettata”

Roma – Via entro nove anni. E’ questo, in estrema sintesi, il concetto alla base del nuovo programma pluriennale di riforma del patrimonio immobiliare della Difesa, che coinvolgerà oltre 650 famiglie residenti negli stabili dell’ente. Una tutela a tempo determinato che condurrà allo sfratto vedove di militari, portatori di handicap e cittadini dal basso reddito che non potranno acquistare la casa in cui abitano. Scaduto il termine previsto, l’occupante potrà quindi venire cacciato dal privato subentrato nell’acquisto. Sfratto immediato invece per chi è nelle case non in vendita. Tutto ciò, nonostante la legge 244 riconosca alle 650 famiglie coinvolte una tutela senza limiti.

“Se c'è una legge questa va rispettata”, ha dichiarato Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti. “Se ne può parlare quanto si vuole – incalza – ma finché esiste ci si deve adeguare ai termini della stessa”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro avanza la richiesta una soluzione alternativa al problema, ma sottolinea un aspetto importante nella difesa del diritto alla casa: “A mio parere – spiega – la tutela deve essere garantita ma prima di tutto va verificato che le abitazioni siano state assegnate effettivamente a chi aveva requisiti adeguati e giuste posizioni in graduatoria. E’ vero che la casa è un diritto – aggiunge Calgani – ma a patto che sussistano le condizioni di assegnazione. Qualora non fosse così le case andrebbero lasciate nell'immediato e senza attendere i nove anni previsti. Il grande rammarico, comunque – conclude il responsabile romano dell’Italia dei Diritti –, è rappresentato dal dover ricorrere a vendite di immobili pubblici per far fronte a esigenze economiche che gli ingenti tagli al Ministero della Difesa non fanno che accrescere”.

giovedì 3 dicembre 2009

Maxi accorpamento di facoltà alla Sapienza, il commento di Girlando



Il viceresponsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Occorre una nuova mobilitazione dell’Onda”




Roma - “Questo è l’ennesimo fallimento delle politiche del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che aumenta i tagli alle risorse finanziarie destinate alle istituzioni scolastiche pubbliche, a discapito della conoscenza e della formazione”.


Commenta così Giuliano Girlando, viceresponsabile capitolino dell' Italia dei Diritti, la notizia secondo la quale nel corso del 2010 i dipartimenti dell’Ateneo saranno ridotti drasticamente e le facoltà dimezzate ottenendo, a parere del rettore Luigi Frati, un netto risparmio sul piano organizzativo ed un enorme sforzo di razionalizzazione.


“Occorre una nuova mobilitazione - prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che riporti i giovani nelle piazze insieme ai docenti, per ribadire un’idea di sapere quanto più democratica e inclusiva possibile”.



martedì 1 dicembre 2009

Roma estende la rete gratuita wi-fi, Calgani entusiasta


Il responsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Finalmente un segnale che ci allinea alle grandi capitali europee”

La Provincia di Roma, insieme con il consorzio Caspur che coinvolge i tre atenei pubblici capitolini e lo Iusm, ha dato il via al progetto di ampliamento della rete wi-fi. Gli hot-spot, i punti di accesso per la navigazione gratuita in Internet in modalità wireless, saranno portati a 200 unità entro dicembre, fino a salire a 500 per la fine del 2010. Per Natale una parte di piazza del Popolo sarà coperta dal segnale wi-fi, cosicché tutti i turisti potranno navigare, spedire e-mail o reperire informazioni sulla città grazie a computer, palmari o telefonini. Il tutto completamente gratis. Basterà registrarsi, come previsto dal decreto Pisanu, e si potranno scaricare fino a un massimo di 300 megabyte al giorno senza pagare un centesimo.

“Accolgo con favore l'opportunita concessa dalla Provincia a una buona parte dei cittadini romani”, è stato il commento di Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti. “Internet – spiega – non è più un servizio, ma una necessità per poter essere reattivi sul mercato e rispondere alle sempre più ristrette esigenze temporali di tutti. Mi auguro che nei prossimi bandi, previsti a breve termine, si punti alla copertura di zone non coperte da ADSL, che su Roma, anche se sembra paradossale, sono parecchie. Questo progetto ci dà un segnale che ci allinea alle grandi capitali europee – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, anche se purtroppo in controtendenza rispetto alle decisioni prese dal governo, che ha deciso di bloccare gli investimenti sull’estensione della banda larga a tutte le aree del nostro Paese”.